Da alcuni anni Genova è entrata a far parte del club delle città intelligenti. Se ne è parlato a palazzo Tursi mercoledì 8 maggio nel corso della commissione sviluppo economico. L'obiettivo è quello di trasformare spazi, edifici, energia, trasparenza, mobilità in chiave ecocompatibile, integrando e captando finanziamenti, capacità industriali, mestieri, servizi e solidarietà. "Il processo Smart City sviluppato dalla civica amministrazione - ha detto l'assessore allo sviluppo economico, Francesco Oddone - cerca tenere uniti gli elementi della qualità della vita della città con lo sviluppo economico della stessa". Che tradotto significa occasioni di crescita e di business per le aziende che si trovano sul territorio genovese con riflessi positivi sul fronte dell'occupazione di qualità. Una città intelligente, continua l'assessore, è una città che funziona meglio per tutti. "Le azioni di Genova Smart City - prosegue Oddone - si declinano attraverso l'attività della Civica Amministrazione, ma anche con la governance dell'omonima associazione, che rappresenta gli interessi di circa 80 aziende, alla ricerca costante di finanziamenti, sempre più rari, mirati alla ricerca e allo sviluppo". L'assessore snocciola alcuni numeri: le azioni smart fino a oggi promosse sono complessivamente 69, di cui 34 teminate e 35 in dirittura d'arrivo. "L'operare del Comune - conclude l'assessore - deve essere sempre più visto in un'ottica Smart. Come è successo per il decalogo, molto apprezzato, che invitava i dipendenti a comportamenti virtuosi in materia di risparmio energetico e idrico". Paolo Pissarello, ex vice sindaco e presidente esecutico dell'associazione, ha ripercorso le tappe dell'associazione, nata nel 2010, su iniziativa del Comune di Genova, che raggruppa tre categorie di soggetti: il mondo della ricerca (Università di Genova, Cnr nazionale, Istituto Italiano di tecnologi e il Cetena), il mondo dell'economia con imprese grandi, medie e piccole, e il mondo dell'artigiatato. I grandi operatori del settore della comunicazione e dell'energia. A fare da apripista all'associazione sono stati il patto dei Sindaci, che promuoveva azioni per il risparmio energetico. In questi anni Smart City, pur non perdendo il proprio "core business" che batte sullo sviluppo sostenibile, ha allargato i confini dei propri interessi, sino a toccare i temi dell'educazione, della cultura e del sociale. Un approccio che Genova ha tradotto con l'ingresso di realtà come gli Scout, l'Istituto Chiossone, Sant'Egidio e il Festival della Scienza, completamente diverse dal nucleo originario. Ora l'associazione sta sviluppando la ricerca di bandi e collaborazioni nei settori legati alla persona, salute e welfare. Le macro aree a questo punto sono: ambiente, energia, mobilità, porto, infrastrutture, edifici, cultura e sociale. In questi anni, l'associazione ha cercato di partire da quello che c'è e che offre il territorio, senza inventarsi nulla, ma mettendole a sistema .
Associazione Smart City:
la città che pensa al suo futuro
la città che pensa al suo futuro
In sala rossa si è parlato su come creare un ambiente ad alta concentrazione tecnologica intercettando finanziamenti nazionali e europei. Molti i progetti sull'agenda della "città intelligente", dai pannelli solari alle auto elettriche
8 maggio 2013
Ultimo aggiornamento: 08/05/2013