Il lungo cammino per la riqualificazione e la riconversione del centro storico e, in particolare, del sestiere della Maddalena ha celebrato questa mattina un’altra tappa fondamentale. Sono stati infatti inaugurati i locali di vico Mele 12, 14 e 14r confiscati nel 2005 a Rosario Caci. Il malavitoso fu in seguito condannato per associazione a delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di stupefacenti e per aver prestato assistenza, rifugio e ospitalità a persone affiliate al clan Madonia.
Dopo una complessa opera di ristrutturazione, costata al Comune circa 25 mila euro, i 40 metri quadrati di questo angolo di Città Vecchia da tre bassi per prostitute sono stati trasformati in un open space con servizi igienici accessibili ai disabili. Il prossimo futuro prevede la concessione a titolo gratuito per sei anni consecutivi a una cooperativa sociale che avvii un’attività commerciale legata a prodotti provenienti dai terreni confiscati alle mafie o da circuiti della cosiddetta “altra economia”. Inoltre, l’utilizzo dei locali dovrà valorizzare il tema della lotta alla criminalità organizzata, organizzando eventi serali a beneficio e sensibilizzazione del territorio circostante e di tutta la città
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«Come una sorta di legge di contrappasso - sottolinea l’assessore alla Città Sicura, Francesco Scidone - questo locale sottratto alla mafia dovrà diventare il centro del Distretto della Legalità: una rete di negozi che metterà a disposizione proprio i prodotti che provengono dalle terre confiscate, nonché un luogo di aggregazione su problemi legati alla criminalità organizzata, su come contrastarla e come combatterla».
«Quando abbiamo rilevato i locali - spiega Claudio Oliva, responsabile del Patto per lo Sviluppo della Maddalena – erano in una condizione pietosa. Consultando tutte le cooperative che potevano essere interessate al bando abbiamo capito che nessuna si sarebbe potuta accollare questo costo. La ristrutturazione, allora, è stata resa possibile grazie ai fondi messi a disposizione dal Patto per la sicurezza della città e dall’assessorato ai lavori pubblici».
Le domande per l’assegnazione dei locali dovranno giungere negli uffici dell’Incubatore di Imprese Centro Storico, entro venerdì 4 novembre, insieme all’eventuale richiesta di agevolazione finanziaria per la copertura parziale dei costi di avvio delle nuove attività.
Dopo una complessa opera di ristrutturazione, costata al Comune circa 25 mila euro, i 40 metri quadrati di questo angolo di Città Vecchia da tre bassi per prostitute sono stati trasformati in un open space con servizi igienici accessibili ai disabili. Il prossimo futuro prevede la concessione a titolo gratuito per sei anni consecutivi a una cooperativa sociale che avvii un’attività commerciale legata a prodotti provenienti dai terreni confiscati alle mafie o da circuiti della cosiddetta “altra economia”. Inoltre, l’utilizzo dei locali dovrà valorizzare il tema della lotta alla criminalità organizzata, organizzando eventi serali a beneficio e sensibilizzazione del territorio circostante e di tutta la città
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«Come una sorta di legge di contrappasso - sottolinea l’assessore alla Città Sicura, Francesco Scidone - questo locale sottratto alla mafia dovrà diventare il centro del Distretto della Legalità: una rete di negozi che metterà a disposizione proprio i prodotti che provengono dalle terre confiscate, nonché un luogo di aggregazione su problemi legati alla criminalità organizzata, su come contrastarla e come combatterla».
«Quando abbiamo rilevato i locali - spiega Claudio Oliva, responsabile del Patto per lo Sviluppo della Maddalena – erano in una condizione pietosa. Consultando tutte le cooperative che potevano essere interessate al bando abbiamo capito che nessuna si sarebbe potuta accollare questo costo. La ristrutturazione, allora, è stata resa possibile grazie ai fondi messi a disposizione dal Patto per la sicurezza della città e dall’assessorato ai lavori pubblici».
Le domande per l’assegnazione dei locali dovranno giungere negli uffici dell’Incubatore di Imprese Centro Storico, entro venerdì 4 novembre, insieme all’eventuale richiesta di agevolazione finanziaria per la copertura parziale dei costi di avvio delle nuove attività.