Trentatré aziende della Valbisagno saranno finanziate; sei di queste sono alluvionate.
Tre mesi, festività comprese, sono bastati all’Amministrazione comunale e alla Filse (Finanziaria Ligure per lo Sviluppo Economico: è l’azienda che supporta e assiste gli enti territoriali liguri negli interventi a sostegno dell’economia locale) per raggiungere questo risultato. L’impegno di spesa supera il milione di euro ed è destinato a salire perché il bando è ancora aperto.
Per questi finanziamenti si usano i fondi della legge 266 del 1997, la cosiddetta Legge Bersani: una normativa, utile per la creazione di nuove imprese e per la crescita di quelle esistenti nelle aree di degrado urbano e sociale delle maggiori città italiane, che si sta lasciando esaurire e che, sostiene l’Assessore Mario Margini, «dovrebbe essere nuovamente finanziata».
Per il momento dodici imprese artigiane, sedici commerciali, due edili, una industriale e due di servizi alla persona, che hanno sede nei due municipi della valle alluvionata, riceveranno, a seconda dei progetti presentati, una cifra compresa tra quindicimila e cinquantamila euro da spendere per ripristino dei locali, rinnovo di attrezzature o di arredi, ampliamenti, ammodernamenti o ristrutturazioni, miglioramenti dell’estetica esterna dell’azienda.
Gli imprenditori hanno presentato progetti i cui costi saranno coperti per l’ottanta per cento da denaro pubblico. Metà di questo contributo è a fondo perduto, mentre l’altra metà è un prestito da restituire al tasso agevolato dello 0,50 per cento.
Uno dei beneficiati (ma forse, in un caso come il suo, bisognerebbe parlare di un risarcimento) da questa iniziativa del Comune è il signor Luigi Carpi, che ha avviato un’attività di panificatore in Via Fereggiano al momento giusto per rischiare la vita nell’alluvione. «Questo finanziamento – sospira – non risolve tutto, ma costituisce un grosso aiuto».
Tre mesi, festività comprese, sono bastati all’Amministrazione comunale e alla Filse (Finanziaria Ligure per lo Sviluppo Economico: è l’azienda che supporta e assiste gli enti territoriali liguri negli interventi a sostegno dell’economia locale) per raggiungere questo risultato. L’impegno di spesa supera il milione di euro ed è destinato a salire perché il bando è ancora aperto.
Per questi finanziamenti si usano i fondi della legge 266 del 1997, la cosiddetta Legge Bersani: una normativa, utile per la creazione di nuove imprese e per la crescita di quelle esistenti nelle aree di degrado urbano e sociale delle maggiori città italiane, che si sta lasciando esaurire e che, sostiene l’Assessore Mario Margini, «dovrebbe essere nuovamente finanziata».
Per il momento dodici imprese artigiane, sedici commerciali, due edili, una industriale e due di servizi alla persona, che hanno sede nei due municipi della valle alluvionata, riceveranno, a seconda dei progetti presentati, una cifra compresa tra quindicimila e cinquantamila euro da spendere per ripristino dei locali, rinnovo di attrezzature o di arredi, ampliamenti, ammodernamenti o ristrutturazioni, miglioramenti dell’estetica esterna dell’azienda.
Gli imprenditori hanno presentato progetti i cui costi saranno coperti per l’ottanta per cento da denaro pubblico. Metà di questo contributo è a fondo perduto, mentre l’altra metà è un prestito da restituire al tasso agevolato dello 0,50 per cento.
Uno dei beneficiati (ma forse, in un caso come il suo, bisognerebbe parlare di un risarcimento) da questa iniziativa del Comune è il signor Luigi Carpi, che ha avviato un’attività di panificatore in Via Fereggiano al momento giusto per rischiare la vita nell’alluvione. «Questo finanziamento – sospira – non risolve tutto, ma costituisce un grosso aiuto».