Il più ricco è l’avvocato Vincenzo Lorenzelli, che aderisce al Gruppo Misto e sfiora i trecentomila euro di lordo, mentre il più povero è il consulente ecologico Luca Dallorto, capogruppo e unico consigliere verde, che supera di poco i dodicimila di lordo e i diecimila di netto, derivanti totalmente dai gettoni di presenza in Comune.
Nella Giunta ha i maggiori guadagni Francesco Miceli con centottantaduemila euro lordi, seguito dal sindaco Marta Vincenzi con centotrentasettemila, da Mario Margini e dal vicesindaco Paolo Pissarello con circa centotrentamila, da Pasquale Ottonello con centoseimila, da Andrea Ranieri con ottantanovemila e da Giuseppina Montanari con ottantamila. Questi guadagni comprendono le indennità, che sono di ottantottomila euro per il sindaco, sessantaseimila per il vice, cinquantasettemila per gli assessori (a parte Ottonello, che nel 2010 non aveva ancora l’incarico). È notevole che i restanti nove assessori (compresa Elisabetta Corda, cessata nel febbraio 2011) abbiano un reddito circa pari o di poco superiore all’indennità di amministratore: sono perciò da considerarsi assessori a tempo pieno.
Tornando al Consiglio, sono redditi di fascia medio-bassa anche quelli della biologa Manuela Cappello, Gruppo Misto, della casalinga Pd Erminia Federico, dell’avvocato dell’Altra Genova Emanuele Basso e dell’imprenditore Pdl Stefano Balleari, che risalgono quasi del tutto all’attività di consigliere comunale. Un discorso a parte per Franco Nino Maggi, pensionato del Gruppo Misto: divenuto consigliere alla fine del 2010, in quell’anno non ha avuto compensi dal Comune; i suoi ventunmila e rotti di lordo non riguardano perciò la sua attività di amministratore.
«La forbice è molto ampia – commenta l’avvocato Guerello del Pd, che di suo dichiara circa centododicimila euro lordi, di cui cinquantasettemila per l’incarico di Presidente del Consiglio Comunale – ai livelli più alti abbiamo redditi paragonabili ai più bassi del governo Monti, mentre i consiglieri meno ricchi hanno guadagni modesti. Il paragone con il governo è d’obbligo, visto che i redditi dei ministri sono stati pubblicati poche ore prima.
Di certo il mestiere di consigliere comunale non arricchisce: l’indennità per le presenze in Consiglio e in Commissione è di 97,61 € lordi, per un massimo di 18 gettoni al mese (eventuali partecipazioni in eccedenza non sono retribuite).
I consiglieri più presenti arrivano a quattordicimila euro netti (quasi diciannovemila il lordo): sono tre pensionati, Alberto Gagliardi dell’Idv, Guido Grillo del Pdl e Salvatore Lecce del Pd. Il loro compenso corrisponde a centonovantadue presenze nell’anno, per una media di sedici al mese.
Sono ben dodici su cinquanta i pensionati eletti in Consiglio comunale. Secondo Guerello «in un prossimo futuro l’attività politica, a livello locale, sarà sempre più affidata ai pensionati (a livello di municipio anche a giovanissimi) oppure a persone che abbiano un’attività talmente ben avviata da sopportare senza danno le assenze del titolare, perché quello di consigliere comunale è sempre più un lavoro a tempo pieno».
Il meno assiduo, se escludiamo Marylin Fusco che per sei mesi del 2010 è stata consigliera regionale, è Roberto Garbarino, medico Pdl, che con meno di quattromila euro lordi ha totalizzato nell’anno trentanove presenze, cioè poco più di tre al mese. I medici sono i più rappresentati dopo i pensionati, con sei membri, seguiti a ruota dagli avvocati che sono cinque.
Nella conferenza stampa, a cui è presente anche, unico tra i capigruppo che erano tutti invitati, l’Idv De Benedictis (un pensionato, appunto), Guerello sottolinea più volte che la pubblicazione dei redditi di consiglieri e assessori è un obbligo derivante dalla Legge e da Statuto e Regolamento del Comune di Genova. I consiglieri sono stati avvertiti per tempo e hanno avuto modo di rivolgersi agli uffici per eventuali inesattezze. Ecco il link per consultare tutti i dati
Nella Giunta ha i maggiori guadagni Francesco Miceli con centottantaduemila euro lordi, seguito dal sindaco Marta Vincenzi con centotrentasettemila, da Mario Margini e dal vicesindaco Paolo Pissarello con circa centotrentamila, da Pasquale Ottonello con centoseimila, da Andrea Ranieri con ottantanovemila e da Giuseppina Montanari con ottantamila. Questi guadagni comprendono le indennità, che sono di ottantottomila euro per il sindaco, sessantaseimila per il vice, cinquantasettemila per gli assessori (a parte Ottonello, che nel 2010 non aveva ancora l’incarico). È notevole che i restanti nove assessori (compresa Elisabetta Corda, cessata nel febbraio 2011) abbiano un reddito circa pari o di poco superiore all’indennità di amministratore: sono perciò da considerarsi assessori a tempo pieno.
Tornando al Consiglio, sono redditi di fascia medio-bassa anche quelli della biologa Manuela Cappello, Gruppo Misto, della casalinga Pd Erminia Federico, dell’avvocato dell’Altra Genova Emanuele Basso e dell’imprenditore Pdl Stefano Balleari, che risalgono quasi del tutto all’attività di consigliere comunale. Un discorso a parte per Franco Nino Maggi, pensionato del Gruppo Misto: divenuto consigliere alla fine del 2010, in quell’anno non ha avuto compensi dal Comune; i suoi ventunmila e rotti di lordo non riguardano perciò la sua attività di amministratore.
«La forbice è molto ampia – commenta l’avvocato Guerello del Pd, che di suo dichiara circa centododicimila euro lordi, di cui cinquantasettemila per l’incarico di Presidente del Consiglio Comunale – ai livelli più alti abbiamo redditi paragonabili ai più bassi del governo Monti, mentre i consiglieri meno ricchi hanno guadagni modesti. Il paragone con il governo è d’obbligo, visto che i redditi dei ministri sono stati pubblicati poche ore prima.
Di certo il mestiere di consigliere comunale non arricchisce: l’indennità per le presenze in Consiglio e in Commissione è di 97,61 € lordi, per un massimo di 18 gettoni al mese (eventuali partecipazioni in eccedenza non sono retribuite).
I consiglieri più presenti arrivano a quattordicimila euro netti (quasi diciannovemila il lordo): sono tre pensionati, Alberto Gagliardi dell’Idv, Guido Grillo del Pdl e Salvatore Lecce del Pd. Il loro compenso corrisponde a centonovantadue presenze nell’anno, per una media di sedici al mese.
Sono ben dodici su cinquanta i pensionati eletti in Consiglio comunale. Secondo Guerello «in un prossimo futuro l’attività politica, a livello locale, sarà sempre più affidata ai pensionati (a livello di municipio anche a giovanissimi) oppure a persone che abbiano un’attività talmente ben avviata da sopportare senza danno le assenze del titolare, perché quello di consigliere comunale è sempre più un lavoro a tempo pieno».
Il meno assiduo, se escludiamo Marylin Fusco che per sei mesi del 2010 è stata consigliera regionale, è Roberto Garbarino, medico Pdl, che con meno di quattromila euro lordi ha totalizzato nell’anno trentanove presenze, cioè poco più di tre al mese. I medici sono i più rappresentati dopo i pensionati, con sei membri, seguiti a ruota dagli avvocati che sono cinque.
Nella conferenza stampa, a cui è presente anche, unico tra i capigruppo che erano tutti invitati, l’Idv De Benedictis (un pensionato, appunto), Guerello sottolinea più volte che la pubblicazione dei redditi di consiglieri e assessori è un obbligo derivante dalla Legge e da Statuto e Regolamento del Comune di Genova. I consiglieri sono stati avvertiti per tempo e hanno avuto modo di rivolgersi agli uffici per eventuali inesattezze. Ecco il link per consultare tutti i dati