Il progetto Smart City si mostra per quello che è riuscito a diventare: una grande opportunità per tutta la città, dalle scuole alle imprese, passando attraverso le amministrazioni, che sono state capaci di catalizzare gli sforzi verso un progetto che guarda al futuro.
«Finalmente possiamo dirlo – afferma Paolo Pissarello, vice sindaco, aprendo la conferenza – Genova è una città Smart, e lo diventerà sempre di più. Oggi siamo qui a mostrare al governo e a tutto il paese cosa stiamo facendo, e cosa siamo riusciti a fare fino ad oggi». L’elenco sarebbe lungo, ma basta uno sguardo in sala per cogliere l’anima di tutto ciò: dai ragazzi delle scuole, agli Angeli del Fango (sempre meno angeli, e sempre più cittadini attivi nel quotidiano), dalle grandi aziende a Music for Peace, dall’amministrazione comunale all’Università e alle istituzioni culturali della nostra città.
«Solo dieci giorni di vero inverno – spiega Andrea Ranieri, assessore alla Cultura del Comune di Genova – dimostrano quanto sia necessario pensare al futuro dalla prospettiva smart: sono importanti le cose, i manufatti, gli strumenti, ma sono altrettanto importanti il modi in cui le usiamo e le produciamo. Quello che è esposto oggi a Palazzo Rosso è l’esempio di quanto sia importante iniziare dalla cultura e dalle scuole».
“Noi siamo orgogliosi del successo italiano nel bando europeo delle smart cities – ha detto Marta Vincenzi - e siamo particolarmente fieri che Genova sia riuscita a vincere nei tre bandi, ma riteniamo che questo sia un successo italiano e non solo nostro. Infatti siamo convinti che il metodo da noi usato sia replicabile e possa essere un modello adatto alla nostra realtà, alle nostre abitudini, al nostro territorio, alle nostre eccellenze«. Secondo il primo cittadino, la scelta vincente è stata quella di puntare sulle reti, non solo quelle tecnologiche: «le smart grid, l’ICT, le reti infrastrutturali,che in buon parte sono obiettivi più che punti di partenza, ma soprattutto le altre reti che abbiamo sfruttato e costruito. Mi riferisco alle reti di rapporti concreti, solidi e costruttivi fra i tanti soggetti smart della nostra città».
Mario Calderini, giunto a Genova in rappresentanza del ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, impossibilitato a raggiungere il capoluogo ligure, ha espresso a nome del Governo il plauso per le molteplici iniziative che la nostra città ha saputo far scaturire, arrivando al riconoscimento internazionale decretato dall’assegnazione di tutti e tre i bandi: «Il dossier presentato da Genova è stato il più consistente e qualitativamente il più denso di contenuti concreti: sono pronti oltre un miliardo di euro per gli investimenti alle imprese italiane del progetto “Smart Cities”. Questi soldi sono europei e andranno distribuiti su base nazionale, ma sicuramente chi è arrivato a questo livello, come qua in Liguria, avrà la priorità».
Il consigliere ha aggiunto che di questi finanziamenti, circa 40 milioni saranno riservati per welfare e innovazione sociale; 250 milioni saranno destinati al centro sud. «Il progetto del Governo – ha sottolineato Calderini – è rivolto ad un più ampio “Smart Italy”; dobbiamo, quindi, cambiare le “regole di ingaggio” tra industria e università, con un nuovo rapporto rassicurante tra istituzioni e cittadini. Siamo solo all’inzio».
Durante la conferenza alcuni studenti genovesi hanno illustrato le loro esperienze didattiche, consegnando a Calderini una lettera per Francesco Profumo, ricevendo l’invito ufficiale a incontrare il Ministro dell’Istruzione.
La conferenza di oggi, quindi, ha segnato un punto di arrivo, ma soprattutto un nuovo punto di partenza: Genova sa di essere più intelligente e sostenibile di ieri, ma sa anche che domani dovrà esserlo ancora sempre di più
«Finalmente possiamo dirlo – afferma Paolo Pissarello, vice sindaco, aprendo la conferenza – Genova è una città Smart, e lo diventerà sempre di più. Oggi siamo qui a mostrare al governo e a tutto il paese cosa stiamo facendo, e cosa siamo riusciti a fare fino ad oggi». L’elenco sarebbe lungo, ma basta uno sguardo in sala per cogliere l’anima di tutto ciò: dai ragazzi delle scuole, agli Angeli del Fango (sempre meno angeli, e sempre più cittadini attivi nel quotidiano), dalle grandi aziende a Music for Peace, dall’amministrazione comunale all’Università e alle istituzioni culturali della nostra città.
«Solo dieci giorni di vero inverno – spiega Andrea Ranieri, assessore alla Cultura del Comune di Genova – dimostrano quanto sia necessario pensare al futuro dalla prospettiva smart: sono importanti le cose, i manufatti, gli strumenti, ma sono altrettanto importanti il modi in cui le usiamo e le produciamo. Quello che è esposto oggi a Palazzo Rosso è l’esempio di quanto sia importante iniziare dalla cultura e dalle scuole».
“Noi siamo orgogliosi del successo italiano nel bando europeo delle smart cities – ha detto Marta Vincenzi - e siamo particolarmente fieri che Genova sia riuscita a vincere nei tre bandi, ma riteniamo che questo sia un successo italiano e non solo nostro. Infatti siamo convinti che il metodo da noi usato sia replicabile e possa essere un modello adatto alla nostra realtà, alle nostre abitudini, al nostro territorio, alle nostre eccellenze«. Secondo il primo cittadino, la scelta vincente è stata quella di puntare sulle reti, non solo quelle tecnologiche: «le smart grid, l’ICT, le reti infrastrutturali,che in buon parte sono obiettivi più che punti di partenza, ma soprattutto le altre reti che abbiamo sfruttato e costruito. Mi riferisco alle reti di rapporti concreti, solidi e costruttivi fra i tanti soggetti smart della nostra città».
Mario Calderini, giunto a Genova in rappresentanza del ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, impossibilitato a raggiungere il capoluogo ligure, ha espresso a nome del Governo il plauso per le molteplici iniziative che la nostra città ha saputo far scaturire, arrivando al riconoscimento internazionale decretato dall’assegnazione di tutti e tre i bandi: «Il dossier presentato da Genova è stato il più consistente e qualitativamente il più denso di contenuti concreti: sono pronti oltre un miliardo di euro per gli investimenti alle imprese italiane del progetto “Smart Cities”. Questi soldi sono europei e andranno distribuiti su base nazionale, ma sicuramente chi è arrivato a questo livello, come qua in Liguria, avrà la priorità».
Il consigliere ha aggiunto che di questi finanziamenti, circa 40 milioni saranno riservati per welfare e innovazione sociale; 250 milioni saranno destinati al centro sud. «Il progetto del Governo – ha sottolineato Calderini – è rivolto ad un più ampio “Smart Italy”; dobbiamo, quindi, cambiare le “regole di ingaggio” tra industria e università, con un nuovo rapporto rassicurante tra istituzioni e cittadini. Siamo solo all’inzio».
Durante la conferenza alcuni studenti genovesi hanno illustrato le loro esperienze didattiche, consegnando a Calderini una lettera per Francesco Profumo, ricevendo l’invito ufficiale a incontrare il Ministro dell’Istruzione.
La conferenza di oggi, quindi, ha segnato un punto di arrivo, ma soprattutto un nuovo punto di partenza: Genova sa di essere più intelligente e sostenibile di ieri, ma sa anche che domani dovrà esserlo ancora sempre di più