Ore 11,30, ministero dello sviluppo economico in via Molise, 2. E' l'appuntamento per l'incontro tra il ministro e la delegazione impegnata nelle vertenza per la salvezza della Fincantieri fissato per martedì 11. Da una parte del tavolo il titolare del dicastero Paolo Romani e l'ad dell'azienda Giuseppe Bono; dall'altra le segreterie nazionali e liguri di Cgil-Fiom, Cisl-Fim, Uilm-Uil; i rappresentanti di Regione Liguria, Provincia e Comune di Genova e una nutrita rappresentanza di lavoratori dei cantieri di Sestri, reduci da un'occupazione, scioperi, cortei e incontri che la scorsa settimana hanno paralizzato più volte il ponente e il centro cittadino. Fino a quando il ministro non ha accettato l'incontro e in una successiva assemblea in Regione non si è parlato della strategia per affrontare questa nuova fase in cui lo spettro della mancanza di lavoro evoca inquietanti prospettive di tagli di posti di lavoro e chiusura dello stabilimento.
Già oggi una prima delegazione di sindacalisti genovesi si è recata a Roma per fare un punto della situazione con le segreterie nazionali, mentre domani almeno una cinquantina di lavoratori raggiungeranno la capitale con un pullman organizzato dai sindacati.
Domani, dopo la sospensione della protesta decisa al momento in cui era stata fissata la riunione a Roma col Ministro – dopo un lungo incontro con il Prefetto Musolino – lo sciopero a Sestri riprenderà: i lavoratori hanno dichiarato l'astensione dal lavoro a partire dalle 8 a tempo indeterminato, in attesa di sapere come andranno le trattative romane. Che non cominciano con buoni auspici. Già lavoratori e istituzioni cittadini chiedevano di incontrare governo e Azienda per discutere sia dei 70 milioni di euro che il governo aveva garantito per il rilancio della Fincantieri e poi erano spariti sia delle commesse necessarie per riprendere il lavoro a Sestri Ponente. Invece la convocazione ufficiale giunta a Genova parla genericamente di “Verifica dell’accordo di programma per la razionalizzazione e l’ampliamento dell’area industriale del porto di Genova–Sestri Ponente”. Un particolare che ha fatto infuriare il sindacato: «Non è quello - è la posizione espressa dal segretario della Fiom-Cgil Genova, Bruno Manganaro - che abbiamo chiesto: noi vogliamo un incontro per discutere delle commesse e dei carichi di lavoro di Sestri. Se l’incontro ha come unico obiettivo quello di darci qualche dato sul ribaltamento a mare, la discussione rischia di durare pochi minuti e a quel punto torneremmo immediatamente a Genova per riprendere la lotta, senza più alcuna mediazione possibile».
Per il Comune di Genova parteciperanno all'incontro il sindaco Marta Vincenzi e l'assessore alle politiche del lavoro Mario Margini. Per il quale dall'incontro bisognerà che escano impegni precisi «per i carichi di lavoro e per l'attivazione dei finanziamenti relativi al ribaltamento a mare dello stabilimento di Sestri. Ed è inteso che il carico di lavoro è essenziale per impedire la lenta asfissia del cantiere: su questo c'è l'impegno generale espresso da tutta la città».
Già oggi una prima delegazione di sindacalisti genovesi si è recata a Roma per fare un punto della situazione con le segreterie nazionali, mentre domani almeno una cinquantina di lavoratori raggiungeranno la capitale con un pullman organizzato dai sindacati.
Domani, dopo la sospensione della protesta decisa al momento in cui era stata fissata la riunione a Roma col Ministro – dopo un lungo incontro con il Prefetto Musolino – lo sciopero a Sestri riprenderà: i lavoratori hanno dichiarato l'astensione dal lavoro a partire dalle 8 a tempo indeterminato, in attesa di sapere come andranno le trattative romane. Che non cominciano con buoni auspici. Già lavoratori e istituzioni cittadini chiedevano di incontrare governo e Azienda per discutere sia dei 70 milioni di euro che il governo aveva garantito per il rilancio della Fincantieri e poi erano spariti sia delle commesse necessarie per riprendere il lavoro a Sestri Ponente. Invece la convocazione ufficiale giunta a Genova parla genericamente di “Verifica dell’accordo di programma per la razionalizzazione e l’ampliamento dell’area industriale del porto di Genova–Sestri Ponente”. Un particolare che ha fatto infuriare il sindacato: «Non è quello - è la posizione espressa dal segretario della Fiom-Cgil Genova, Bruno Manganaro - che abbiamo chiesto: noi vogliamo un incontro per discutere delle commesse e dei carichi di lavoro di Sestri. Se l’incontro ha come unico obiettivo quello di darci qualche dato sul ribaltamento a mare, la discussione rischia di durare pochi minuti e a quel punto torneremmo immediatamente a Genova per riprendere la lotta, senza più alcuna mediazione possibile».
Per il Comune di Genova parteciperanno all'incontro il sindaco Marta Vincenzi e l'assessore alle politiche del lavoro Mario Margini. Per il quale dall'incontro bisognerà che escano impegni precisi «per i carichi di lavoro e per l'attivazione dei finanziamenti relativi al ribaltamento a mare dello stabilimento di Sestri. Ed è inteso che il carico di lavoro è essenziale per impedire la lenta asfissia del cantiere: su questo c'è l'impegno generale espresso da tutta la città».
G.San.