Si respira preoccupazione nella sala del consiglio municipale di via Sestri, preoccupazione motivata dall’incertezza del futuro genovese dell’azienda, un tempo fiore all’occhiello di tutto il paese: scarseggiano le commesse, e il piano industriale è ancora opera misteriosa; sul piatto la fusione tra Selex Sistemi Integrati di Roma, Selex Elsag e Galileo di Genova, operazione che porterebbe nella capitale le “teste” di due aziende, preziose quanto strategiche per il territorio genovese.
Cristian Venzano, di Fin-Cisl, in apertura di dibattito, va subito al dunque: «I vertici dell’azienda fanno più cassa che progetti, senza garantire la continuità e la qualità del lavoro». Sestri, infatti, rischia di perdere posti li lavoro e un assett fondamentale: «L’indotto sul territorio è notevole, cruciale – aggiunge Venzano – vogliamo che si apra un tavolo sia politico che tecnico, servono dei progetti, concreti e di qualità».
«L’incapacità dei dirigenti è evidente – aggiunge Antonio Caminito, di Fiom-Cgil – da giugno le azioni sono scese da un valore di circa 9€ a quello odierno di 2.6. Il Governo, azionista di maggioranza, deve intervenire: non si può fare bilancio solo risparmiando, non in questo mercato globale. Dobbiamo puntare sulla competitività».
Presente anche la sindaco Marta Vincenzi: “Siamo convinti - ha dichiarato, dopo aver ascoltato i lavoratori - che il rilancio di Finmeccanica debba necessariamente passare per Genova, anche per il ruolo strategico che la città avrà nei prossimi anni. Grazie alle nuove infrastrutture che saranno realizzate, infatti, la città sarà un nodo di rete importantissimo a livello europeo e il rilancio del comparto Finmeccanica coincide con il rilancio del sistema Paese. Per vincere questa sfida è importante, però, che lavoratori, istituzioni e sindacati siano uniti nel perseguire l’obiettivo.
Oggi - ha ricordato il sindaco – insieme al presidente della Provincia, al presidente della Regione e ai segretari di CGIL, CISL e UIL, abbiamo inviato una lettera congiunta al ministro Corrado Passera, in cui viene ribadita la necessità di evitare la cassa integrazione attraverso una redistribuzione dei carichi di lavoro fra i vari siti produttivi di Fincantieri. È questo il metodo che ci deve caratterizzare. Uniti siamo più forti.”
Cristian Venzano, di Fin-Cisl, in apertura di dibattito, va subito al dunque: «I vertici dell’azienda fanno più cassa che progetti, senza garantire la continuità e la qualità del lavoro». Sestri, infatti, rischia di perdere posti li lavoro e un assett fondamentale: «L’indotto sul territorio è notevole, cruciale – aggiunge Venzano – vogliamo che si apra un tavolo sia politico che tecnico, servono dei progetti, concreti e di qualità».
«L’incapacità dei dirigenti è evidente – aggiunge Antonio Caminito, di Fiom-Cgil – da giugno le azioni sono scese da un valore di circa 9€ a quello odierno di 2.6. Il Governo, azionista di maggioranza, deve intervenire: non si può fare bilancio solo risparmiando, non in questo mercato globale. Dobbiamo puntare sulla competitività».
Presente anche la sindaco Marta Vincenzi: “Siamo convinti - ha dichiarato, dopo aver ascoltato i lavoratori - che il rilancio di Finmeccanica debba necessariamente passare per Genova, anche per il ruolo strategico che la città avrà nei prossimi anni. Grazie alle nuove infrastrutture che saranno realizzate, infatti, la città sarà un nodo di rete importantissimo a livello europeo e il rilancio del comparto Finmeccanica coincide con il rilancio del sistema Paese. Per vincere questa sfida è importante, però, che lavoratori, istituzioni e sindacati siano uniti nel perseguire l’obiettivo.
Oggi - ha ricordato il sindaco – insieme al presidente della Provincia, al presidente della Regione e ai segretari di CGIL, CISL e UIL, abbiamo inviato una lettera congiunta al ministro Corrado Passera, in cui viene ribadita la necessità di evitare la cassa integrazione attraverso una redistribuzione dei carichi di lavoro fra i vari siti produttivi di Fincantieri. È questo il metodo che ci deve caratterizzare. Uniti siamo più forti.”