Finalmente è arrivato il momento della firma per il ribaltamento a mare: l'appuntamento è per domani pomeriggio in sede ministeriale per la firma del testo definitivo dell'accordo di programma con Fincantieri. Dopo giorni di mediazioni, in cui ha preso parte anche il sottosegretario Gianni Letta, pare sia stato finalmente sciolto anche l’ultimo nodo che teneva in stallo tutto il progetto: i 70 milioni necessari per salvare la produzione. All’incontro con il governo, previsto alle 15, saranno presenti i rappresentanti di Fincantieri, Porto Petroli Spa, Autorità Portuale di Genova, Regione Liguria, Comune e Provincia di Genova.
Secondo quanto si è saputo i fondi arriveranno in parte dal decreto Milleproroghe, in parte da avanzi di cassa del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e in parte da accordi nell'ambito di stanziamenti ai sistemi portuali. Il ribaltamento a mare di Genova interessa un'area di 117.000 metri quadrati, fondamentale per garantire il mantenimento dei cantieri.
Oltre al reperimento dei fondi necessari, l’accordo dovrebbe confermare quanto stabilito in precedenza: Fincantieri si impegna a sviluppare sulla nuova piattaforma a mare «attività navalmeccaniche, anche a carattere innovativo» utilizzando i propri impianti durante lo svolgimento dei lavori di riempimento per evitare stop produttivi. Il Comune di Genova, da parte sua, si impegna a varare la destinazione urbanistica delle aree del vecchio stabilimento che potranno così essere vendute per attività residenziali.
Salvo sorprese, quindi, dopo la firma, un documento di presa d’atto sarà firmato dalle parti sociali, e i lavori potranno partire: il riempimento, che dovrebbe essere ultimato entro il 2015, sarà costituito con il materiale di scavo del Terzo Valico, e consentirà ai cantieri navali di sopravvivere, potenziati e rinnovati.
Secondo quanto si è saputo i fondi arriveranno in parte dal decreto Milleproroghe, in parte da avanzi di cassa del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e in parte da accordi nell'ambito di stanziamenti ai sistemi portuali. Il ribaltamento a mare di Genova interessa un'area di 117.000 metri quadrati, fondamentale per garantire il mantenimento dei cantieri.
Oltre al reperimento dei fondi necessari, l’accordo dovrebbe confermare quanto stabilito in precedenza: Fincantieri si impegna a sviluppare sulla nuova piattaforma a mare «attività navalmeccaniche, anche a carattere innovativo» utilizzando i propri impianti durante lo svolgimento dei lavori di riempimento per evitare stop produttivi. Il Comune di Genova, da parte sua, si impegna a varare la destinazione urbanistica delle aree del vecchio stabilimento che potranno così essere vendute per attività residenziali.
Salvo sorprese, quindi, dopo la firma, un documento di presa d’atto sarà firmato dalle parti sociali, e i lavori potranno partire: il riempimento, che dovrebbe essere ultimato entro il 2015, sarà costituito con il materiale di scavo del Terzo Valico, e consentirà ai cantieri navali di sopravvivere, potenziati e rinnovati.