Oltre un migliaio di persone, un lunghissimo applauso e una targa affissa sull’aiuola centrale di Piazza Alimonda, che riproduce una delle scritte più famose di Genova: “Carlo Giuliani, ragazzo”, vergata di blu sull’insegna stradale. Le donne e gli uomini accorsi ieri pomeriggio in Piazza Alimonda, hanno voluto ricordare così Carlo Giuliani, il giovane ucciso a 23 anni durante gli scontri del G8 del 2001.
A salire sul palco Giuliano e Heidi, i genitori di Carlo, che hanno voluto ricordare ciò che successe: «La voglia di verità e il dolore sono gli stessi di dieci anni fa. Carlo era in piazza per difendere un diritto ed è stato ucciso» afferma Giuliani.
La giornata è stata anche l’occasione per riflettere sul paradigma ingiusto che governa il mondo: morti sul lavoro, vittime della mafia, migranti che nel silenzio muoiono in mare sono stati i protagonisti insieme a Carlo di questo pomeriggio di luglio.
Tante le presenze illustri che non sono volute mancare ieri e che hanno portato il loro omaggio a Carlo e la loro testimonianza: il comico Andrea Rivera ha coinvolto i presenti in una ballata amaramente ironica sul mondo e l’Italia di oggi. «Oggi non vorrei essere qui, vorrei poter chiamare Carlo, Stefano, Federico e tanti altri e chiedere loro di andare al mare», afferma Rivera, alludendo a quei giovani “uccisi dallo stato”, che ancora chiedono giustizia.
Sul palco anche don Andrea Gallo che, neanche quest’anno, era assente il 20 luglio in Piazza Alimonda: «è necessaria una rivoluzione culturale; non si può più permettere che la “casta” mangi sulle disgrazie delle persone». Tra la folla anche don Ciotti, presidente di Libera.
Ma in piazza anche tanta gente comune: amici, giovani da tutta Italia che dieci anni fa contestavano il G8 per le strade di Genova, ragazzini che nel 2001 erano dei bambini ma che sono cresciuti politicamente nel mito e nel ricordo di Carlo Giuliani. “Carlo vive e lotta insieme a noi” è il grido di una generazione intera.
A salire sul palco Giuliano e Heidi, i genitori di Carlo, che hanno voluto ricordare ciò che successe: «La voglia di verità e il dolore sono gli stessi di dieci anni fa. Carlo era in piazza per difendere un diritto ed è stato ucciso» afferma Giuliani.
La giornata è stata anche l’occasione per riflettere sul paradigma ingiusto che governa il mondo: morti sul lavoro, vittime della mafia, migranti che nel silenzio muoiono in mare sono stati i protagonisti insieme a Carlo di questo pomeriggio di luglio.
Tante le presenze illustri che non sono volute mancare ieri e che hanno portato il loro omaggio a Carlo e la loro testimonianza: il comico Andrea Rivera ha coinvolto i presenti in una ballata amaramente ironica sul mondo e l’Italia di oggi. «Oggi non vorrei essere qui, vorrei poter chiamare Carlo, Stefano, Federico e tanti altri e chiedere loro di andare al mare», afferma Rivera, alludendo a quei giovani “uccisi dallo stato”, che ancora chiedono giustizia.
Sul palco anche don Andrea Gallo che, neanche quest’anno, era assente il 20 luglio in Piazza Alimonda: «è necessaria una rivoluzione culturale; non si può più permettere che la “casta” mangi sulle disgrazie delle persone». Tra la folla anche don Ciotti, presidente di Libera.
Ma in piazza anche tanta gente comune: amici, giovani da tutta Italia che dieci anni fa contestavano il G8 per le strade di Genova, ragazzini che nel 2001 erano dei bambini ma che sono cresciuti politicamente nel mito e nel ricordo di Carlo Giuliani. “Carlo vive e lotta insieme a noi” è il grido di una generazione intera.