Fermati due anarchici
per l'attentato ad Adinolfi

Sono Nicola Gay, 44 anni e Alfredo Costito, 46, i due anarchici fermati nell'ambito delle indagini sul tentato omicidio del dirigente dell' Ansaldo ferito nel maggio scorso a Genova. Proseguono intanto le perquisizioni delle forze dell'ordine a carico di alcuni sospettati

repubblica.it
(ANSA). L'ad di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi, 54 anni, venne colpito sotto casa sua a Genova il 7 maggio scorso, poco dopo le 8 del mattino. Un commando di due uomini lo attese in strada e gli sparò a bruciapelo un colpo di pistola ad un ginocchio che gli procurò la frattura della tibia. Poi i due fuggirono in moto. La moto fu ritrovata poco dopo, non lontano dalla stazione ferroviaria di Brignole. L'arma utilizzata nell'attentato era una Tokarev calibro 7.62, in uso alle forze armate dei Paesi dell'Est.

L'attentato è stato rivendicato quattro giorni dopo, l'11 maggio, dalla Federazione Anarchico Informale (FAI) con un comunicato spedito da Genova alla sede del Corriere della Sera in via Solferino a Milano. "Abbiamo azzoppato Adinolfi, uno dei tanti stregoni dell'atomo" era scritto nel testo, firmato 'Cellula Olga' in riferimento a Olga Ekonomidou, membro del movimento di 'Cospirazione delle cellule di fuoco/Fai-Fri' (Fronte Rivoluzionario Internazionale). La donna era stata arrestata lo scorso 4 gennaio. I due anarchici sottoposti a fermo sono stati identificati studiando i filmati delle videocamere collocate davanti alla caserma dei Nas di Genova, nella zona della stazione di Brignole, non lontana dal luogo dove gli attentatori abbandonarono lo scooter usato per l'agguato.

I due, avviandosi a piedi alla stazione, si sarebbero tolti il casco senza accorgersi delle telecamere. L'identificazione è stata possibile grazie alle comparazioni delle segnaletiche della Digos: hanno precedenti. Il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, ha telefonato al Capo della Polizia Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Antonio Manganelli, e al Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, Leonardo Gallitelli, per congratularsi dell'operazione eseguita dalla Digos di Genova e dai Ros dei Carabinieri che ha portato al fermo dei presunti responsabili dell'attentato dello scorso 7 maggio all'amministratore delegato dell'Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi. "Grande soddisfazione per l'operazione di oggi che rappresenta un successo di alto livello conseguito attraverso una complessa e articolata attività di indagine svolta da un gruppo investigativo costituito ad hoc che ha lavorato in stretto contatto con la Magistratura", ha commentato il ministro dell'Interno Cancellieri.

I due fermati nell'ambito dell'inchiesta Adinolfi, Alfredo Cospito e Nicola Gay, sono residenti a Torino e hanno precedenti di terrorismo nell'ambito di un'inchiesta a Perugia. Lo ha reso noto la Procura di Genova, che, prima della conferenza, ha diffuso un comunicato. I due risultano "inseriti nel circuito anarco-insurrezionalista Faì. Sono loro contestati i reati ex art. 280 di attentato all' incolumità personale con finalità di terrorismo, lesioni personali gravi e furto. "Non c'é alcuna contiguità degli arrestati con l'estremismo no Tav": lo ha detto il procuratore capo di Torino, Giancarlo Caselli, nel corso della conferenza stampa a Genova sui due fermi nell'ambito dell'inchiesta sull'attentato a Roberto Adinolfi.

La conferenza stampa in corso in Procura a Genova sull'operazione riguardante l'attentato a Roberto Adinolfi è stata trasmessa in diretta tv su Sky. Alla conferenza partecipano, tra gli altri, i procuratori capo di Genova e Torino Michele Di Lecce e Giancarlo Caselli, i sostituti procuratori Nicola Piacente e Silvio Franz, i responsabili di Digos e Ros.
genova, 14 settembre 2012
Ultimo aggiornamento: 14/09/2012
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