Da oggi gli Enti locali liguri che ne abbiano fatto richiesta potranno beneficiare di un aumento della propria capacità di spesa grazie alla regionalizzazione del patto di stabilità, che consentirà lo sblocco degli investimenti rappresentando contemporaneamente una boccata d’ossigeno per Comuni e Province a rischio “sforo” dei vincoli di bilancio imposti dal governo: «La proposta che abbiamo presentato a ottobre – spiega l’assessore al Bilancio e alle Finanze della Regione Liguria Pippo Rossetti – è stata accolta: d’intesa con gli Enti interessati, abbiamo definito il quantitativo di risorse che potevano essere messe in circolo, sulla base della disponibilità di cassa delle suddette realtà, autorizzando pagamenti per 63 milioni di euro».
Gli enti beneficiari - Beneficiari dell’alleggerimento del patto 18 Comuni (tra cui quello di Genova) al di sopra dei 5 mila abitanti e tre Province liguri (La Spezia, Savona e Imperia): «Siamo nell’ambito del patto di stabilità – chiarisce Rossetti – quindi non si tratta di soldi trasferibili, ma di possibilità di spesa di denaro già in cassa degli Enti locali, che non poteva essere fino ad ora investito in virtù del rigido regolamento finanziario». Va anche detto che non si tratta di un provvedimento mirato alla realizzazione di opere particolari, ma la regionalizzazione ha un carattere generale.
Si alza l’asticella - «In questo modo – continua l’assessore – la Regione Liguria potrà consentire, anche in futuro, aggiustamenti e modifiche degli obiettivi di patto di Comuni e Province». La regionalizzazione “alzerà l’asticella” degli investimenti, pigliando in prestito un’espressione dal linguaggio dell’atletica leggera. In parole povere, la Regione rinuncia all’investimento di risorse traslando la capacità di spesa sugli Enti locali. L’operazione prende il nome di “compensazione verticale” (per un totale di 62 milioni), e ha la caratteristica di non dover essere compensata, nel futuro, in senso inverso: Comuni e Province beneficiari dell’aumento della capacità di spesa non saranno obbligati a restituire alla Regione il privilegio. Diverso il caso della “compensazione orizzontale”, ovvero quella autorizzata tra istituzioni locali: alcuni Enti hanno deciso di cedere una quota del proprio volume di investimenti ad altri che invece ne beneficiano, per un totale di 1 milione e 100 mila euro. Ad esempio, la Provincia di Genova ha ceduto 500 mila euro, il Comune della Spezia 400 mila: di contro, il Comune di Genova ha richiesto un bonus di mezzo milione e la Provincia di Spezia altri 400 mila. Queste possibilità di spesa, utilizzabili per le spese correnti, andranno invece restituite nel tempo.
I vantaggi – Se da un lato si riesce a produrre un meccanismo virtuoso, autorizzando gli investimenti in conto capitale, dall’altro gli Enti locali vengono liberati dall’incubo dello “sforamento”. Per chi spende più di quanto gli sia concesso le sanzioni, in media, sono pari al doppio della quota sforata. Inoltre, finalmente, si potranno sbloccare i pagamenti alle imprese che hanno lavorato per gli Enti pubblici e che, nonostante i soldi ci siano, non hanno ancora ricevuto compensi a causa dei vincoli di bilancio.
E il Comune di Genova? – Per quanto riguarda la compensazione orizzontale, abbiamo visto, il Comune di Genova ha richiesto 500 mila euro per quietanzare alcune spese correnti. A livello di capacità di spesa trasferita dalla Regione, invece, sono stati liberati 12 milioni e 255 mila euro (tutte le cifre sono consultabili in questa tabella). «Accogliamo con gioia il provvedimento concordato assieme all’assessore Rossetti – dichiara Francesco Miceli, assessore al Bilancio del Comune – perché ci consentirà i modulare meglio i pagamenti che ancora devono essere effettuati ai fornitori e le aziende che hanno lavorato nel pubblico. Anche l’ulteriore mezzo milione servirà allo scopo: potrebbe essere utilizzato, ad esempio, nella spesa sociale». Ogni Ente, quindi, possiede la massima discrezionalità su come spendere i propri soldi: nonostante la regionalizzazione del patto di stabilità sia stata concordata prima del disastro che ha colpito il levante ligure, il via libera agli investimenti nello spezzino potrebbe aiutare non poco nella rinascita del territorio. Qualora l’Ente beneficiario, dopo averne fatto richiesta, non approfittasse dell’agevolazione sarà sanzionato con il divieto, nel corso dell’anno successivo, di richiedere altre compensazioni.
Guarda la tabella dettagliata delle compensazioni richieste e concesse
(fonte immagine: teleradiopace.tv)
Gli enti beneficiari - Beneficiari dell’alleggerimento del patto 18 Comuni (tra cui quello di Genova) al di sopra dei 5 mila abitanti e tre Province liguri (La Spezia, Savona e Imperia): «Siamo nell’ambito del patto di stabilità – chiarisce Rossetti – quindi non si tratta di soldi trasferibili, ma di possibilità di spesa di denaro già in cassa degli Enti locali, che non poteva essere fino ad ora investito in virtù del rigido regolamento finanziario». Va anche detto che non si tratta di un provvedimento mirato alla realizzazione di opere particolari, ma la regionalizzazione ha un carattere generale.
Si alza l’asticella - «In questo modo – continua l’assessore – la Regione Liguria potrà consentire, anche in futuro, aggiustamenti e modifiche degli obiettivi di patto di Comuni e Province». La regionalizzazione “alzerà l’asticella” degli investimenti, pigliando in prestito un’espressione dal linguaggio dell’atletica leggera. In parole povere, la Regione rinuncia all’investimento di risorse traslando la capacità di spesa sugli Enti locali. L’operazione prende il nome di “compensazione verticale” (per un totale di 62 milioni), e ha la caratteristica di non dover essere compensata, nel futuro, in senso inverso: Comuni e Province beneficiari dell’aumento della capacità di spesa non saranno obbligati a restituire alla Regione il privilegio. Diverso il caso della “compensazione orizzontale”, ovvero quella autorizzata tra istituzioni locali: alcuni Enti hanno deciso di cedere una quota del proprio volume di investimenti ad altri che invece ne beneficiano, per un totale di 1 milione e 100 mila euro. Ad esempio, la Provincia di Genova ha ceduto 500 mila euro, il Comune della Spezia 400 mila: di contro, il Comune di Genova ha richiesto un bonus di mezzo milione e la Provincia di Spezia altri 400 mila. Queste possibilità di spesa, utilizzabili per le spese correnti, andranno invece restituite nel tempo.
I vantaggi – Se da un lato si riesce a produrre un meccanismo virtuoso, autorizzando gli investimenti in conto capitale, dall’altro gli Enti locali vengono liberati dall’incubo dello “sforamento”. Per chi spende più di quanto gli sia concesso le sanzioni, in media, sono pari al doppio della quota sforata. Inoltre, finalmente, si potranno sbloccare i pagamenti alle imprese che hanno lavorato per gli Enti pubblici e che, nonostante i soldi ci siano, non hanno ancora ricevuto compensi a causa dei vincoli di bilancio.
E il Comune di Genova? – Per quanto riguarda la compensazione orizzontale, abbiamo visto, il Comune di Genova ha richiesto 500 mila euro per quietanzare alcune spese correnti. A livello di capacità di spesa trasferita dalla Regione, invece, sono stati liberati 12 milioni e 255 mila euro (tutte le cifre sono consultabili in questa tabella). «Accogliamo con gioia il provvedimento concordato assieme all’assessore Rossetti – dichiara Francesco Miceli, assessore al Bilancio del Comune – perché ci consentirà i modulare meglio i pagamenti che ancora devono essere effettuati ai fornitori e le aziende che hanno lavorato nel pubblico. Anche l’ulteriore mezzo milione servirà allo scopo: potrebbe essere utilizzato, ad esempio, nella spesa sociale». Ogni Ente, quindi, possiede la massima discrezionalità su come spendere i propri soldi: nonostante la regionalizzazione del patto di stabilità sia stata concordata prima del disastro che ha colpito il levante ligure, il via libera agli investimenti nello spezzino potrebbe aiutare non poco nella rinascita del territorio. Qualora l’Ente beneficiario, dopo averne fatto richiesta, non approfittasse dell’agevolazione sarà sanzionato con il divieto, nel corso dell’anno successivo, di richiedere altre compensazioni.
Guarda la tabella dettagliata delle compensazioni richieste e concesse
(fonte immagine: teleradiopace.tv)