Lavatrici Quartiere San Pietro
Università interviene per riqualificazione

Il Comune, il Dipartimento di Scienze per l’Architettura, il Comitato San Pietro collaboreranno per risparmiare e produrre energia, migliorare la vita e l’ambiente alle Lavatrici di Pra'. Un accordo senza precedenti in Italia

Testo Alternativo
Un accordo senza precedenti in Italia, presentato a Palazzo Tursi dall’assessore alle Politiche della casa Bruno Pastorino con la presenza, per l’Università, dei docenti Luca Mazzari e Carlo Vannicola, e, per la popolazione, del Presidente del Comitato di Quartiere San Pietro Sergio Pandolfini. Per la riqualificazione dell’insediamento collinare di Pra’ e per la produzione di energia “attraverso gli edifici”, parte una collaborazione tra Comune di Genova, Università e Comitato San Pietro, al fine di elaborare progetti alla ricerca della qualità, della funzionalità e della bellezza, tarati sulle esigenze della popolazione.

Il risparmio energetico, la produzione di energia e i possibili miglioramenti dell’ambiente urbano, con una particolare attenzione al colore (senza trascurare l’importantissimo verde, che non è solo un colore), sono i temi di studi che prossimamente gli studenti di Disegno Industriale dell’Università di Genova saranno chiamati a realizzare con la partecipazione a corsi e a laboratori o con la produzione di tesi
Non un progetto ma una ricerca, quindi, e anche questo è innovativo: il Comune decide di cercare subito le idee migliori utilizzando l’apporto tecnico, altamente qualificato e gratuito, dell’Università insieme agli stimoli, alle indicazioni e al vaglio della popolazione residente, perché le idee dei progettisti non siano calate dall’alto. Sarà pronto così a partire nel modo migliore quando si tratterà di utilizzare fondi europei.  L’Europa infatti spinge molto sui progetti per l’edilizia popolare pubblica, un settore purtroppo marginale in Italia (comprende solo il tre per cento degli edifici, mentre in altri Paesi si arriva a una percentuale del venti).

L’assessore Pastorino cita i molti interventi già effettuati in questi anni o attualmente in corso sulle “Lavatrici” e sulle strade e abitazioni vicine. «Questa ricerca, per cui sarà presto firmato il protocollo d’intesa tra il Comune e l’Università, è un modo per rilanciare il processo nel segno della progettazione partecipata, del dibattito pubblico e della democrazia deliberativa come sistema e non come scelta occasionale».

Mazzari apre scenari nuovi, parlando dell’energia, di risparmio e produzione con fonti rinnovabili, addirittura «attraverso gli edifici», come «cavallo di Troia per la riqualificazione sociale e urbana» perché con i finanziamenti per l’energia si possono fare interventi importanti in tal senso. «Grazie alla sensibilità del Comune di Genova è possibile ora uno studio unico in Italia, che potrà avere un effetto domino in città». Con una metafora calcistica, definisce gli studenti d’architettura “il nostro vivaio”: è un’operazione di grande portata farli “giocare” su un progetto così importante.

Come giocheranno lo spiega Vannicola, che mette in evidenza l’importanza di avere a disposizione, per un progetto del genere, un’università “completa”, in cui Architettura e Disegno Industriale, indipendenti, sono collegati e collaborano. Poi ecco qualche idea affascinante: un ascensore, per esempio, può non essere solo un consumatore di energia, ma anche un produttore. Lo studio di design permette anche di trovare soluzioni provvisorie, alla portata del cittadino, in attesa dell’intervento più importante, come per esempio l’uso di particolari tende per migliorare la resa termica. C’è poi la possibilità che qualche azienda offra, come sponsor, una particolare soluzione tecnica.

È Pandolfini, poi, a ricordarci che il quartiere ha anche importanti pregi, tra cui l’esposizione al sole per gran parte della giornata e il verde che lo contorna. Si meraviglia con piacere di come si sia arrivati a questo passo in tempi brevi. Il Comitato è ben felice di questo studio e di ogni intervento di riqualificazione; «Le case sono costruite come si faceva all’epoca, hanno problemi di isolamento termico anche gravi. In giornate come oggi la temperatura interna non riesce a superare i diciassette, diciotto gradi».

A giugno vedremo i primi risultati del lavoro dell’Università. Avremo così un primo inquadramento, un’indicazione per i successivi sviluppi della ricerca. Una commissione paritetica tra i tre soggetti che avrà sede, e questo non è un particolare secondario, presso il comitato di quartiere, valuterà e deciderà gli orientamenti. Il Comune, intanto, cercherà i fondi.
Genova, 31 gennaio 2012
Ultimo aggiornamento: 01/02/2012
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