Due bare, due funerali in forma privata – uno dopo l’altro - stamane nella chiesa di Nostra Signora della Guardia strapiena di gente parenti, amici e conoscenti per l’addio a Serena Costa, 19 anni, ed Evelina Pietranera, 50, due delle sei vittime dell’alluvione che ha colpito Genova.
Tutti hanno perso la vita venerdì scorso, il primo giorno del nubifragio, a causa del Fereggiano impazzito. Serena Costa era andata a prendere a scuola il fratello Danilo di 14 anni, la piena che ha invaso la strada l’ha portata via, lasciando nella disperazione la mamma Rosanna, il papà Danilo e il fidanzato Simone. Oggi si sono stretti in un abbraccio tutti insieme, davanti a una folla commossa, al funerale che si è alle 10. Di Serena un ex insegnante ha detto che «il suo carattere gioioso e il suo sorriso non ci permettono di mancarle di rispetto con la disperazione e con la spettacolarizzazione del dolore. Non voglio ricordarla con tristezza». Dal pulpito della chiesa, le amiche della danza l’hanno salutata con parole toccanti: «Ciao amica, ciao sorella, dacci il coraggio di andare avanti senza te».
A mezzogiorno l’estremo saluto ad Evelina, travolta dal fango nell’androne di via Fareggiano, dove non hanno avuto scampo altre tre persone, mentre tornava a casa dall’edicola di famiglia nella vicina via Giacometti. «Una mano nemica che chiamiamo il diavolo - ha detto nella sua orazione funebre il parroco di Quezzi don Ettore - in forma di acqua scomposta, violenta e rabbiosa si è abbattuta su di te mentre offrivi un servizio con una disponibilità che tutti conoscono». Sfiniti il marito Attilio Toffi e i due figli, sostenuti dall’affetto della folla di amici e parenti.
Tutti hanno perso la vita venerdì scorso, il primo giorno del nubifragio, a causa del Fereggiano impazzito. Serena Costa era andata a prendere a scuola il fratello Danilo di 14 anni, la piena che ha invaso la strada l’ha portata via, lasciando nella disperazione la mamma Rosanna, il papà Danilo e il fidanzato Simone. Oggi si sono stretti in un abbraccio tutti insieme, davanti a una folla commossa, al funerale che si è alle 10. Di Serena un ex insegnante ha detto che «il suo carattere gioioso e il suo sorriso non ci permettono di mancarle di rispetto con la disperazione e con la spettacolarizzazione del dolore. Non voglio ricordarla con tristezza». Dal pulpito della chiesa, le amiche della danza l’hanno salutata con parole toccanti: «Ciao amica, ciao sorella, dacci il coraggio di andare avanti senza te».
A mezzogiorno l’estremo saluto ad Evelina, travolta dal fango nell’androne di via Fareggiano, dove non hanno avuto scampo altre tre persone, mentre tornava a casa dall’edicola di famiglia nella vicina via Giacometti. «Una mano nemica che chiamiamo il diavolo - ha detto nella sua orazione funebre il parroco di Quezzi don Ettore - in forma di acqua scomposta, violenta e rabbiosa si è abbattuta su di te mentre offrivi un servizio con una disponibilità che tutti conoscono». Sfiniti il marito Attilio Toffi e i due figli, sostenuti dall’affetto della folla di amici e parenti.