I parlamentari liguri uniti:
il governo sostenga Genova

Incontro con il sindaco per far inserire i provvedimenti per il capoluogo ligure nella legge di stabilità: primi riscontri positivi dal ministro Matteoli. Necessari, fino ad ora, 113 milioni di euro per le urgenze e i danni a imprese e privati e circa 400 milioni per le grandi opere infrastrutturali.

Foto di Mimmo Giordano
Esonero dal rispetto delle regole del patto di stabilità interno per la necessità di ripristinare infrastrutture ed opere pubbliche danneggiate dall’alluvione. Snellimento delle procedure per poter intervenire più velocemente ed utilizzare tempestivamente le risorse. Reperimento dei fondi necessari  - almeno quelli più pressanti - all’interno della Legge di Stabilità 2012: fra questi, allo stato attuale, circa 3 milioni di euro per le “somme urgenze” (gli interventi, cioè, immediati ed indispensabili), più 10 milioni per altre opere prioritarie, nonché i 100 milioni di danni calcolati fino ad ora per i privati e le imprese. Devono inoltre essere considerati una priorità nazionale gli interventi infrastrutturali per la messa in sicurezza di Bisagno, Fereggiano, Chiaravagna, canale scolmatore del Bisagno e vari rivi, per un ammontare complessivo di circa 400 milioni di euro.

E’ questa la “mappa” della situazione e delle possibili soluzioni più immediate rappresentata dal Comune di Genova ai parlamentari liguri di tutti gli schieramenti, riuniti nel pomeriggio a Palazzo Tursi con il Sindaco Marta Vincenzi. Da qui la proposta, condivisa trasversalmente da tutte le forze politiche, di un provvedimento da inserire nel maxi emendamento alle Legge di Stabilità 2012 che il governo si appresta a varare.
Con un primo risultato che lascia ben sperare: in serata il senatore Giorgio Bornacin, del Pdl, ha fatto sapere di aver parlato con il ministro alle infrastrutture Altero Matteoli e con il suo capogruppo Gasparri e di aver avuto assicurazioni di un’adeguata pressione sul governo perché questo avvenga. « In caso contrario - ha ricordato Bornacin – ci siamo tutti impegnati a presentare un emendamento comune».

Alla riunione erano presenti anche gli altri parlamentari liguri Luigi Grillo, Claudio Gustavino, Enrico Musso, Giovanni Paladini, Roberta Pinotti, Sabina Rossa, Mario Tullo. Oltre al vice Sindaco Paolo Pissarello e all’assessore al Bilancio Francesco Miceli. Ha dato la propria adesione Pierferdinando Casini, eletto in Liguria. Presente l’europarlamentare Sergio Cofferati, che ha sottolineato come sia necessario agire anche a livello comunitario, attraverso il Fondo di solidarietà europeo, che potrebbe essere attivato unendo le richieste relative alle alluvioni in Liguria e in Toscana, i cui danni ammontano già ad oltre un miliardo di euro. La soglia di intervento del Fondo è di 3 miliardi di euro, ma l'Unione Europea, ha osservato Cofferati, «ha già fatto delle eccezioni per altre emergenze ambientali. Genova e le 5 Terre sono patrimonio dell’Unesco e penso che l’Europa sia disponibile ad intervenire in un territorio così importante».

L’esonero dal rispetto delle regole del patto di stabilità (ovvero la richiesta al governo di poter superare i tetti di spesa imposti dalla legge) riguarda in particolare l’immediata esecuzione dei lavori attivati con provvedimenti di somma urgenza, gli interventi di ripristino di infrastrutture, immobili e altro danneggiati dall’alluvione, le opere e i lavori delle Aziende comunali, le somme anticipate per il superamento dell’emergenza, la messa in sicurezza di Bisagno, Fereggiano, Chiaravagna e dei rivi esondati nell’alluvione dell’ottobre 2010.

In merito allo snellimento delle procedure, il Comune ha chiesto la possibilità di affidare in modo più rapido i lavori di ripristino e la messa in sicurezza di infrastrutture e immobili, attraverso un’unica fase progettuale che includa – quando necessaria - la dichiarazione di pubblica utilità, urgenza, indifferibilità e variante urbanistica: ovvero  tutti i quei passaggi previsti dalle normative che generalmente allungano l’iter per la realizzazione delle opere pubbliche.

«Oggi abbiamo compiuto un atto politico molto importante – ha commentato Sabina Rossa - perché trasversale e unitario, che rappresenta la volontà di tutte le forze politiche liguri presenti nel Parlamento di compiere atti concreti per la ricostruzione di Genova e della Liguria». Nessuno ha parlato della crisi del governo e della sua possibile evoluzione nelle prossime ore, ma la preoccupazione era evidente. «Per il momento dobbiamo fare in modo che il provvedimento venga inserito nel maxi emendamento che passerà subito al Senato – continua Rossa – se poi dovesse cadere il governo e si andrà verso la costituzione di un esecutivo tecnico noi ripresenteremo il documento».
Genova, 7 novembre 2011
Ultimo aggiornamento: 07/11/2011
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