Tutto questo mentre le previsioni meteo indicano un imminente abbassamento delle temperature che richiederà, come sempre, l’assistenza alle persone senza dimora per emergenza freddo.
L’assessore regionale alla sanità e alle politiche sociali, nonché vicepresidente della Regione, non ha finora voluto incontrare gli assessori dei comuni liguri né su questo argomento né su tutti gli altri delicatis-simi temi di sua competenza.
Il Comune di Genova, di concerto con i comuni di La Spezia, Savona e Sanremo, chiede alla Regione di tener fede agli impegni, prima che si determino situazioni di rischio per le persone. L’opera a sostegno dei senza dimora è già insufficiente rispetto alle necessità a causa della scarsità di risorse e non potrebbe sopportare ulteriori decurtazioni.
Le persone senza dimora si concentrano nelle aree urbane. Il Comune di Genova, ogni anno, raggiunge 900 persone su una popolazione stimata di 2.000 senza tetto sul territorio genovese. I posti letto a disposizione in città sono 310, di cui 188 per 365 giorni all'anno, mentre gli altri vengono attivati proprio nel periodo invernale. A questo si aggiunge un'accoglienza straordinaria per 40 posti quando il termometro scende sotto i quattro gradi. Oltre al letto bisogna offrire altri supporti primari, dai pasti caldi alla doccia, ai colloqui in punti d’ascolto.
Per queste attività nella nostra città vengono investiti ogni anno quasi tre milioni di euro, di cui un milione e 750 mila sono a carico del Comune e il resto cofinanziato dagli enti del terzo settore che gestiscono le attività nel quadro di un Patto di sussidiarietà: Fondazione Auxilium (capofila), Associazione S. Marcelli-no, Associazione Massoero 2000, Veneranda Compagnia della Misericordia, Afet, Ceis, Croce Rossa. La compartecipazione attesa dalla Regione ammonta complessivamente a 600 mila euro.
“Mi auguro che l’assessore Sonia Viale smentisca l’intenzione di questo incomprensibile taglio di risorse - sottolinea l’assessore alle politiche socio sanitarie del Comune di Genova, Emanuela Fracassi - e tenga anche conto del fatto che misure del genere, già insopportabili in sé, sono aggravate dall’assenza totale, fino ad oggi, di un confronto tra i comuni e la nuova giunta regionale sulle politiche sociali e sanitarie che, è bene ricordare, non investono solo il sistema delle aziende sanitarie ma impegnano fortemente i comuni”.
L’assessore regionale alla sanità e alle politiche sociali, nonché vicepresidente della Regione, non ha finora voluto incontrare gli assessori dei comuni liguri né su questo argomento né su tutti gli altri delicatis-simi temi di sua competenza.
Il Comune di Genova, di concerto con i comuni di La Spezia, Savona e Sanremo, chiede alla Regione di tener fede agli impegni, prima che si determino situazioni di rischio per le persone. L’opera a sostegno dei senza dimora è già insufficiente rispetto alle necessità a causa della scarsità di risorse e non potrebbe sopportare ulteriori decurtazioni.
Le persone senza dimora si concentrano nelle aree urbane. Il Comune di Genova, ogni anno, raggiunge 900 persone su una popolazione stimata di 2.000 senza tetto sul territorio genovese. I posti letto a disposizione in città sono 310, di cui 188 per 365 giorni all'anno, mentre gli altri vengono attivati proprio nel periodo invernale. A questo si aggiunge un'accoglienza straordinaria per 40 posti quando il termometro scende sotto i quattro gradi. Oltre al letto bisogna offrire altri supporti primari, dai pasti caldi alla doccia, ai colloqui in punti d’ascolto.
Per queste attività nella nostra città vengono investiti ogni anno quasi tre milioni di euro, di cui un milione e 750 mila sono a carico del Comune e il resto cofinanziato dagli enti del terzo settore che gestiscono le attività nel quadro di un Patto di sussidiarietà: Fondazione Auxilium (capofila), Associazione S. Marcelli-no, Associazione Massoero 2000, Veneranda Compagnia della Misericordia, Afet, Ceis, Croce Rossa. La compartecipazione attesa dalla Regione ammonta complessivamente a 600 mila euro.
“Mi auguro che l’assessore Sonia Viale smentisca l’intenzione di questo incomprensibile taglio di risorse - sottolinea l’assessore alle politiche socio sanitarie del Comune di Genova, Emanuela Fracassi - e tenga anche conto del fatto che misure del genere, già insopportabili in sé, sono aggravate dall’assenza totale, fino ad oggi, di un confronto tra i comuni e la nuova giunta regionale sulle politiche sociali e sanitarie che, è bene ricordare, non investono solo il sistema delle aziende sanitarie ma impegnano fortemente i comuni”.