1. Obiettivo prioritario del Comune è la valorizzazione del waterfront.
Nei progetti di valorizzazione rientra ovviamente la viabilità di connessione fra le aree della Foce e del Porto Antico.
Il Comune conferma la volontà di costruire insieme ogni progetto di valorizzazione del waterfront, tanto è vero che sono state condivise alcune scelte fondamentali per lo sviluppo dello scalo portuale, quali ad esempio lo spostamento a mare della diga foranea.
2. Per quantro riguarda le aree della Fiera, il Comune è impegnato in uno sforzo rilevante per fare in modo che Genova disponga di un quartiere fieristico capace di ospitare manifestazioni quali il Salone Nautico.
Il quartiere fieristico è gestito da una Società (Fiera di Genova spa, di cui il Comune come l’Autorità Portuale è azionista) che occupa decine di lavoratori, che ha conosciuto un periodo di necessaria ristrutturazione. Il Comune, come azionista, vuole tutelare la Società stessa e i posti di lavoro diretti e indiretti che essa garantisce.
La Fiera di domani non ha necessità di spazi, già fieristici, che sono di proprietà del Comune. Su tali aree, che consideriamo a tutti gli effetti patrimonio della città, il Comune, in una visione urbanistica unitaria che preveda una soluzione del problema della viabilità di connessione, intende avviare un processo di riuso economicamente e ambientalmente sostenibile.
3. Per quanto riguarda Ponte Parodi, si rileva che esistono degli accordi sottoscritti da soggetti diversi – tra questi l’Autorità Portuale – che vanno rispettati recuperando i ritardi accumulati.
La Società Porto Antico – partecipata dal Comune di Genova, dalla Camera di Commercio e dall’Autorità Portuale – ha contribuito con proprie risorse alla demolizione del silos granario di Ponte Parodi, favorendo qualunque ipotesi di riutilizzazione di tale spazio. I legittimi diritti della Società Porto Antico devono essere assolutamente rispettati e tutelati.
Nei progetti di valorizzazione rientra ovviamente la viabilità di connessione fra le aree della Foce e del Porto Antico.
Il Comune conferma la volontà di costruire insieme ogni progetto di valorizzazione del waterfront, tanto è vero che sono state condivise alcune scelte fondamentali per lo sviluppo dello scalo portuale, quali ad esempio lo spostamento a mare della diga foranea.
2. Per quantro riguarda le aree della Fiera, il Comune è impegnato in uno sforzo rilevante per fare in modo che Genova disponga di un quartiere fieristico capace di ospitare manifestazioni quali il Salone Nautico.
Il quartiere fieristico è gestito da una Società (Fiera di Genova spa, di cui il Comune come l’Autorità Portuale è azionista) che occupa decine di lavoratori, che ha conosciuto un periodo di necessaria ristrutturazione. Il Comune, come azionista, vuole tutelare la Società stessa e i posti di lavoro diretti e indiretti che essa garantisce.
La Fiera di domani non ha necessità di spazi, già fieristici, che sono di proprietà del Comune. Su tali aree, che consideriamo a tutti gli effetti patrimonio della città, il Comune, in una visione urbanistica unitaria che preveda una soluzione del problema della viabilità di connessione, intende avviare un processo di riuso economicamente e ambientalmente sostenibile.
3. Per quanto riguarda Ponte Parodi, si rileva che esistono degli accordi sottoscritti da soggetti diversi – tra questi l’Autorità Portuale – che vanno rispettati recuperando i ritardi accumulati.
La Società Porto Antico – partecipata dal Comune di Genova, dalla Camera di Commercio e dall’Autorità Portuale – ha contribuito con proprie risorse alla demolizione del silos granario di Ponte Parodi, favorendo qualunque ipotesi di riutilizzazione di tale spazio. I legittimi diritti della Società Porto Antico devono essere assolutamente rispettati e tutelati.