"Le botteghe storiche hanno un alto valore economico e rappresentano le radici della nostra città”. E’ quanto ha affermato l’assessore al Commercio Gianni Vassallo nel corso della presentazione del primo elenco dei punti di forza commerciali più antichi del capoluogo ligure. Per il momento la lista si ferma a 14 negozi, ma è destinata a crescere, anche perché non tutti gli esercizi hanno risposto all’appello del Comune: “In collaborazione con la camera di Commercio e la Sovrintendenza, che fanno parte della commissione giudicatrice, abbiamo già registrato 14 unità commerciali, che rappresentano lo “zoccolo duro” degli esercizi storici genovesi sia commerciali che artigianali”.
Gli esercizi selezionati, fanno sapere dal Comune, devono essere considerati patrimonio della cultura dell’ospitalità per le testimonianze, gli arredi e i ricordi che conservano. Una lista aperta ma non troppo, se si pensa che per ottenere l’iscrizione a questi locali dello shopping di un tempo passato, sono necessari almeno 70 anni d'attività, svolti in un immobile inserito in un contesto storico, con architetture, arredi, attrezzature e documenti d'epoca, vecchi di almeno 50 anni. Nei prossimi giorni il pool di esperti della commissione giudicatrice, farà visita ad altri 53 esercizi commerciali, molti nelle delegazioni genovesi, per verificare la storicità o il valore artistico del negozio. A ogni bottega storica sarà concessa una insegna identificativa e l'inserimento nei circuiti turistici. La targa di bottega storica, che non dà diritto a nessun vantaggio particolare, rappresenta però: “ L’inizio di un percorso – conclude l’assessore Vassallo – di salvaguardia della specificità di questi luoghi e anzi, eventualmente, li valorizzata. Non si preservano solo i locali, gli strumenti o i mobili ma soprattutto un modo di operare, una “storia del fare” interessantissima di Genova e dell’Italia”. Il singolo esercente può inoltrare la domanda di iscrizione al registro delle Botteghe storiche presentando la relativa domanda alla camera di commercio autocertificando i requisiti necessari. Oltre all’elenco delle Botteghe Storiche, il Comune si sta accingendo ad istituire l’elenco dei negozi classificabili rispettivamente come “Locali di Tradizione” e “Esercizi di Interesse Culturale”.
Gli esercizi selezionati, fanno sapere dal Comune, devono essere considerati patrimonio della cultura dell’ospitalità per le testimonianze, gli arredi e i ricordi che conservano. Una lista aperta ma non troppo, se si pensa che per ottenere l’iscrizione a questi locali dello shopping di un tempo passato, sono necessari almeno 70 anni d'attività, svolti in un immobile inserito in un contesto storico, con architetture, arredi, attrezzature e documenti d'epoca, vecchi di almeno 50 anni. Nei prossimi giorni il pool di esperti della commissione giudicatrice, farà visita ad altri 53 esercizi commerciali, molti nelle delegazioni genovesi, per verificare la storicità o il valore artistico del negozio. A ogni bottega storica sarà concessa una insegna identificativa e l'inserimento nei circuiti turistici. La targa di bottega storica, che non dà diritto a nessun vantaggio particolare, rappresenta però: “ L’inizio di un percorso – conclude l’assessore Vassallo – di salvaguardia della specificità di questi luoghi e anzi, eventualmente, li valorizzata. Non si preservano solo i locali, gli strumenti o i mobili ma soprattutto un modo di operare, una “storia del fare” interessantissima di Genova e dell’Italia”. Il singolo esercente può inoltrare la domanda di iscrizione al registro delle Botteghe storiche presentando la relativa domanda alla camera di commercio autocertificando i requisiti necessari. Oltre all’elenco delle Botteghe Storiche, il Comune si sta accingendo ad istituire l’elenco dei negozi classificabili rispettivamente come “Locali di Tradizione” e “Esercizi di Interesse Culturale”.
