Il declassamento da parte di "Standard & Poor's" degli Stati Uniti d'America è il simbolo della crisi più profonda che abbia investito il contesto economico internazionale negli ultimi decenni. E i continui segni negativi sugli indici delle Borse di tutto il mondo non lasciano intravedere grandi spiragli di risollevamento.
La crisi in Italia era già stata avvertita da parecchio tempo, tanto da aver costretto il governo Berlusconi a preparare un'immediata manovra finanziaria riparatrice. Un provveddimento, approvato in fretta e furia dal Parlamento, che in realtà non ha fatto altro che inasprire il contesto politico italiano, e non solo.
Il Comune di Genova si è sempre schierato in prima fila contro la cosiddetta "patrimoniale dei poveri" che, nella sua stesura originaria, avrebbe inciso sull'amministrazione locale per 40 milioni nel 2012, 60/70 milioni nel 2013 e fino a 90 milioni per il 2014. Un inferno che, dati gli ultimi sviluppi nazionali, rischia adirittura di essere anticipato ai prossimi mesi.
«Siamo profondamente preoccupati – dichiara l’assessore Paolo Veardo - dell'evolversi della crisi economica e finanziaria che, con il passare delle ore, sembra avvitarsi in modo drammatico. Le ripercussioni saranno pesantissime e rischiano di far precipitare il Paese nella più grave crisi della sua storia».
I Comuni, dunque, rischiano la paralisi totale, a partire dalla capacità di investimento sul territorio e dall'offerta dei servizi più basilari a tutti i cittadini, da quelli sociali dedicati a chi vive forme di disagio, a scuola e asili, al trasporto pubblico.
«Seppure ancora in linea generale - prosegue Veardo - le misure annunciate in questi giorni dal Governo nazionale lasciano intravedere nuovi e pesanti tagli dei trasferimenti agli enti locali; misure che avrebbero effetti devastanti da subito su bilanci già seriamente intaccati dalle manovre precedenti».
Sindaco e Giunta attendono, dunque, con forte preoccupazione l'illustrazione nel dettaglio dei provvedimenti studiati dal Governo. «Da parte nostra - assicura l'assessore - non appena saranno resi noti i nuovi elementi concreti della manovra, proseguiremo i contatti con Regione e parti sociali per definire modi e tempi di eventuali interventi d'urgenza. Ma già fin d’ora riteniamo irresponsabile il modo di operare di questo esecutivo, a cominciare dalla decisione di non coinvolgere i rappresentanti locali nelle scelte economiche di fondo».
La conspevolezza della gravità della situazione non significa, dunque, accettare di buon grado qualsiasi decisione. «Siamo disponibili a discutere le misure necessarie - conclude Veardo - ma siamo anche pronti a mobilitarci a fianco dei cittadini nel caso in cui il Governo decida, con misure inique e socialmente inaccettabili, di far pagare il conto ai lavoratori, alle famiglie, ai pensionati e a tutti coloro che hanno bisogno di un welfare equo ed efficace».
La crisi in Italia era già stata avvertita da parecchio tempo, tanto da aver costretto il governo Berlusconi a preparare un'immediata manovra finanziaria riparatrice. Un provveddimento, approvato in fretta e furia dal Parlamento, che in realtà non ha fatto altro che inasprire il contesto politico italiano, e non solo.
Il Comune di Genova si è sempre schierato in prima fila contro la cosiddetta "patrimoniale dei poveri" che, nella sua stesura originaria, avrebbe inciso sull'amministrazione locale per 40 milioni nel 2012, 60/70 milioni nel 2013 e fino a 90 milioni per il 2014. Un inferno che, dati gli ultimi sviluppi nazionali, rischia adirittura di essere anticipato ai prossimi mesi.
«Siamo profondamente preoccupati – dichiara l’assessore Paolo Veardo - dell'evolversi della crisi economica e finanziaria che, con il passare delle ore, sembra avvitarsi in modo drammatico. Le ripercussioni saranno pesantissime e rischiano di far precipitare il Paese nella più grave crisi della sua storia».
I Comuni, dunque, rischiano la paralisi totale, a partire dalla capacità di investimento sul territorio e dall'offerta dei servizi più basilari a tutti i cittadini, da quelli sociali dedicati a chi vive forme di disagio, a scuola e asili, al trasporto pubblico.
«Seppure ancora in linea generale - prosegue Veardo - le misure annunciate in questi giorni dal Governo nazionale lasciano intravedere nuovi e pesanti tagli dei trasferimenti agli enti locali; misure che avrebbero effetti devastanti da subito su bilanci già seriamente intaccati dalle manovre precedenti».
Sindaco e Giunta attendono, dunque, con forte preoccupazione l'illustrazione nel dettaglio dei provvedimenti studiati dal Governo. «Da parte nostra - assicura l'assessore - non appena saranno resi noti i nuovi elementi concreti della manovra, proseguiremo i contatti con Regione e parti sociali per definire modi e tempi di eventuali interventi d'urgenza. Ma già fin d’ora riteniamo irresponsabile il modo di operare di questo esecutivo, a cominciare dalla decisione di non coinvolgere i rappresentanti locali nelle scelte economiche di fondo».
La conspevolezza della gravità della situazione non significa, dunque, accettare di buon grado qualsiasi decisione. «Siamo disponibili a discutere le misure necessarie - conclude Veardo - ma siamo anche pronti a mobilitarci a fianco dei cittadini nel caso in cui il Governo decida, con misure inique e socialmente inaccettabili, di far pagare il conto ai lavoratori, alle famiglie, ai pensionati e a tutti coloro che hanno bisogno di un welfare equo ed efficace».