Terminato l'incontro in prefettura a Milano presenti, tra gli altri, oltre a Marta Vincenzi, anche i sindaci di Milano Giuliano Pisapia; di Torino Piero Fassino; di Roma Sergio Alemanno; di Reggio Emilia, Delrio e Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, assieme ai rappresentanti Anci dei piccoli e grandi comuni italiani.
Durante l’incontro, al ministro Maroni sono state descritte le richieste e proposte per emendare la manovra, evitando la catastrofe degli enti territoriali.
Le posizioni del ministro dell'Interno si sono dimostrate di apertura: «Apprezziamo che ritenga necessario andare nella direzione segnalata da Anci - ha dichiarato Marta Vincenzi a margine dell’incontro e prima del vertice del governo – ma registriamo che non c'è ancora alcuna decisione ufficiale. Non sono ancora noti gli esiti della summit odierno ad Arcore e quindi non sappiamo se le posizioni di Maroni sono condivise da tutto l’esecutivo. Bisogna affrontare tutta la questione in maniera concreta ed efficace».
Decisioni che sono state svelate in tarda serata dopo un lungo vertice giornaliero col presidente del Consiglio ad Arcore: si è ipotizzato fra l'altro di andare incontro alle richieste espresse dagli amministratori comunali riducendo da 9 a 7 miliardi di euro i tagli previsti dalla manovra a carico degli Enti Locali; di ridiscutere l'eliminazione dell'art. 16 che sopprime i Comuni sotto i mille abitanti, con l'obbligo di accorpamento dei servizi fondamentali entro il 2013; a questo proposito si pensa di ridurre il numero degli eletti e di annullare qualsiasi genere di indennità. Capitolo Province: la loro abolizione passerà attraverso una legge costituzionale. Per quanto riguarda l'Iva, infine, si rimane per il momento a bocce ferme, recuperando con un'ulteriore tassazione sulle società di comodo e con la riduzione dei vantaggi fiscali per le cooperative. A farne le spese sembra essere sempre lo stato sociale, vista la annunciata rivoluzione sul sistema pensionistico.
Misure che non incontrano un favore generalizzato degli amministratori e dell'Anci. Intanto Maroni ha manifestatao la disponibilità a trovare un'intesa tra governo e rappresentanti degli enti locali per ridefinire l’organizzazione complessiva sul territorio e inquadrare in modo più razionale e omogeneo il tema, a fronte di una riduzione drastica dei parlamentari. Questo tavolo è stato chiamato “biacameralina”.
Marta Vincenzi: «Vogliamo risposte e siamo pronti a forme più acute di mobilitazione finché non arriverrano aperture concrete ed efficaci nei nostri confronti. Maroni dentro il governo sappiamo essere una delle colombe rispetto al sistema delle autonomie locali. Non termineremo la nostra mobilitazione senza aver saputo se vinceranno queste colombe».
Durante l’incontro, al ministro Maroni sono state descritte le richieste e proposte per emendare la manovra, evitando la catastrofe degli enti territoriali.
Le posizioni del ministro dell'Interno si sono dimostrate di apertura: «Apprezziamo che ritenga necessario andare nella direzione segnalata da Anci - ha dichiarato Marta Vincenzi a margine dell’incontro e prima del vertice del governo – ma registriamo che non c'è ancora alcuna decisione ufficiale. Non sono ancora noti gli esiti della summit odierno ad Arcore e quindi non sappiamo se le posizioni di Maroni sono condivise da tutto l’esecutivo. Bisogna affrontare tutta la questione in maniera concreta ed efficace».
Decisioni che sono state svelate in tarda serata dopo un lungo vertice giornaliero col presidente del Consiglio ad Arcore: si è ipotizzato fra l'altro di andare incontro alle richieste espresse dagli amministratori comunali riducendo da 9 a 7 miliardi di euro i tagli previsti dalla manovra a carico degli Enti Locali; di ridiscutere l'eliminazione dell'art. 16 che sopprime i Comuni sotto i mille abitanti, con l'obbligo di accorpamento dei servizi fondamentali entro il 2013; a questo proposito si pensa di ridurre il numero degli eletti e di annullare qualsiasi genere di indennità. Capitolo Province: la loro abolizione passerà attraverso una legge costituzionale. Per quanto riguarda l'Iva, infine, si rimane per il momento a bocce ferme, recuperando con un'ulteriore tassazione sulle società di comodo e con la riduzione dei vantaggi fiscali per le cooperative. A farne le spese sembra essere sempre lo stato sociale, vista la annunciata rivoluzione sul sistema pensionistico.
Misure che non incontrano un favore generalizzato degli amministratori e dell'Anci. Intanto Maroni ha manifestatao la disponibilità a trovare un'intesa tra governo e rappresentanti degli enti locali per ridefinire l’organizzazione complessiva sul territorio e inquadrare in modo più razionale e omogeneo il tema, a fronte di una riduzione drastica dei parlamentari. Questo tavolo è stato chiamato “biacameralina”.
Marta Vincenzi: «Vogliamo risposte e siamo pronti a forme più acute di mobilitazione finché non arriverrano aperture concrete ed efficaci nei nostri confronti. Maroni dentro il governo sappiamo essere una delle colombe rispetto al sistema delle autonomie locali. Non termineremo la nostra mobilitazione senza aver saputo se vinceranno queste colombe».