Previdenza sociale, rinnovo dei contratti, occupazione e molto altro: il malcontento di Genova e di tutta Italia si fa sentire. Il Paese scende in piazza. Lunedì 19 dicembre i sindacati Cgil, Cisl, Uil, dichiarano uno sciopero generale.
Ad aprire il corteo da parte piazza Principe saranno i lavoratori del terzo settore insieme a tutti i precari e disoccupati della pubblica amministrazione e non solo. La marcia prosegue fino alla Prefettura dove i manifestanti, in presidio, faranno sentire la loro voce per dire basta alla manovra Monti.
L’appuntamento è di prima mattina, alle 9: il corteo di protesta bloccherà il centro cittadino; il disagio è forte e il futuro preoccupante. «Questa manovra sta portando dei tagli lineari - dichiara Raffaele Bertocchi, segretario regionale di Cisl - ma così chi sta peggio muore».
A manifestare non mancheranno i ricercatori dell’Università, i professori delle scuole e i lavoratori legati al mondo della ricerca e della sanità. Per tutti gli enti le richieste sono chiare: la riforma fiscale per alleggerire la tassazione sui redditi e assicurare più equità, lo sblocco delle assunzioni e il rinnovo dei contratti.
La pubblica amministrazione la sta pagando molto cara: i tagli al Comune di Genova sono circa di 20 milioni di euro, questo graverà non soltanto sul futuro dei dipendenti ma anche su tutti i cittadini. Sono ancora troppi i precari: soltanto a Genova 1000 gli operatori scolastici senza posto fisso.
Il Paese ha bisogno di crescere per questo “Bisogna trovare delle risorse per l’alta formazione e la ricerca quali elementi per il rinnovo della società” affermano i sindacati.
Ad aprire il corteo da parte piazza Principe saranno i lavoratori del terzo settore insieme a tutti i precari e disoccupati della pubblica amministrazione e non solo. La marcia prosegue fino alla Prefettura dove i manifestanti, in presidio, faranno sentire la loro voce per dire basta alla manovra Monti.
L’appuntamento è di prima mattina, alle 9: il corteo di protesta bloccherà il centro cittadino; il disagio è forte e il futuro preoccupante. «Questa manovra sta portando dei tagli lineari - dichiara Raffaele Bertocchi, segretario regionale di Cisl - ma così chi sta peggio muore».
A manifestare non mancheranno i ricercatori dell’Università, i professori delle scuole e i lavoratori legati al mondo della ricerca e della sanità. Per tutti gli enti le richieste sono chiare: la riforma fiscale per alleggerire la tassazione sui redditi e assicurare più equità, lo sblocco delle assunzioni e il rinnovo dei contratti.
La pubblica amministrazione la sta pagando molto cara: i tagli al Comune di Genova sono circa di 20 milioni di euro, questo graverà non soltanto sul futuro dei dipendenti ma anche su tutti i cittadini. Sono ancora troppi i precari: soltanto a Genova 1000 gli operatori scolastici senza posto fisso.
Il Paese ha bisogno di crescere per questo “Bisogna trovare delle risorse per l’alta formazione e la ricerca quali elementi per il rinnovo della società” affermano i sindacati.