Uno spettacolo tratto dal libro “Le donne e l’Olocausto” di Lucille Eichengreen, superstite del ghetto di Lodz e dei campi di concentramento nazisti di Auschwitz, Neuengamme e Bergen-Belsen e dalla poesia “Vestire la tua pelle” di Charlotte Delbo, prigioniera politica ad Aushwitz.
In scena il mondo femminile nel terzo reich, attraverso gli stereotipi femminili incarnati dalle più famose attrici del Cinema di Propaganda: Lida Baarova l’amante, Renate Muller la segretaria perfetta, Kristina Soderbaum la tedesca ingenua, Marika Rokk la pin up, Zara Leander la femme fatale…
Lo spettacolo si apre con un prologo dedicato alla mente di Hitler. Un attore, sopra una sorta di podio, parla ed alla fine del comizio, si siede in platea per godersi lo spettacolo delle sue idee divenute realtà. Un coro di donne racconta 6 storie femminili: per ogni quadro c’è una protagonista ed il coro, vivacizza le scene creando azioni a favore o contro l’interprete della stessa.
L’uso del corpo in maniera surreale e grottesca, e il controcanto della storia delle principali dive del cinema del terzo reich completano la coreografia di uno spettacolo realizzata solo da vestiti, scarpe e parrucche, ma con un finale a sorpresa dato dalla canzone di Edmondo Romano “Vestire la tua pelle”, tratta dalla poesia della sopravvissuta Charlotte Delbo, che il coro femminile canterà e danzerà grazie ad una coreografia di Giovanni Di Cicco appositamente studiata.
In scena: Simona Fasano, Susanna Gozzetti, Cosetta Graffione, Emanuela Rolla, Lidia Treccani in video e voce fuori campo Aldo Ottobrino musiche Edmondo Romano coreografia Giovanni Di Cicco costumi Claudia Chiodi e Valentina Ciancio drammaturgia e regia Compagnia Teatro Nudo
informazioni: www.teatrodellatosse.it
In scena il mondo femminile nel terzo reich, attraverso gli stereotipi femminili incarnati dalle più famose attrici del Cinema di Propaganda: Lida Baarova l’amante, Renate Muller la segretaria perfetta, Kristina Soderbaum la tedesca ingenua, Marika Rokk la pin up, Zara Leander la femme fatale…
Lo spettacolo si apre con un prologo dedicato alla mente di Hitler. Un attore, sopra una sorta di podio, parla ed alla fine del comizio, si siede in platea per godersi lo spettacolo delle sue idee divenute realtà. Un coro di donne racconta 6 storie femminili: per ogni quadro c’è una protagonista ed il coro, vivacizza le scene creando azioni a favore o contro l’interprete della stessa.
L’uso del corpo in maniera surreale e grottesca, e il controcanto della storia delle principali dive del cinema del terzo reich completano la coreografia di uno spettacolo realizzata solo da vestiti, scarpe e parrucche, ma con un finale a sorpresa dato dalla canzone di Edmondo Romano “Vestire la tua pelle”, tratta dalla poesia della sopravvissuta Charlotte Delbo, che il coro femminile canterà e danzerà grazie ad una coreografia di Giovanni Di Cicco appositamente studiata.
In scena: Simona Fasano, Susanna Gozzetti, Cosetta Graffione, Emanuela Rolla, Lidia Treccani in video e voce fuori campo Aldo Ottobrino musiche Edmondo Romano coreografia Giovanni Di Cicco costumi Claudia Chiodi e Valentina Ciancio drammaturgia e regia Compagnia Teatro Nudo
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