La Lezione scritta da Ionesco negli anni ‘50 è uno dei testi più rappresentativi del teatro dell’Assurdo. In questa messa in scena l’accento, a differenza di quanto in genere accade con i lavori di Ionesco è sui toni più realistici e naturali della vicenda, e a cambiare sono anche i caratteri dei personaggi rispetto al testo originale.
Il testo racconta di un professore e della sua lezione privata a una nuova alunna, scandita da un crescendo parossistico di umorismo surreale. La storia si svolge in un fatiscente appartamento francese dove un anziano professore che vive con il suo maggiordomo è in attesa di una nuova allieva, per impartirle lezioni di cultura generale.
Fin da subito il professore si diverte a spiare e mettere alla prova la giovane ragazza, che dall’entusiasmo iniziale passa velocemente all’imbarazzo e poi al disagio per la situazione. Mentre la lezione procede, nell’anziano professore aumenta il senso di rabbia e nichilismo che si riversa nei confronti della nuova alunna fino al tragico finale.
Il vecchio professore affidato a Enrico Campanati incarna la fine della civiltà, una figura pessimistica che punta alla distruzione e all’annientamento della speranza, che custodisce in una scatola i simboli maligni del nostro secolo: svastiche, dittatori e altre atrocità.
A questa figura fa da contraltare l’allieva, interpretata da Elena Gigliotti, rispetto all’originale di Ionesco dove veniva cesellata in una rappresentazione stereotipata di donna superficiale e banale, in questa versione diretta da Binasco ha un carattere più vitale e simboleggia la speranza.
Franco Ravera invece è Marius il maggiordomo del professore che nel testo originale era una donna. Questo cambiamento di sesso attualizza la storia al giorno d’oggi. Rinunciando alla figura della Governante, archetipo ottimistico e consolatorio, che negli anni ha rappresentato la madre capace di rassicurare e infine perdonare, qui è invece un personaggio che al tempo stesso è testimone, carnefice, complice e vittima, della deriva violenta che ha preso la storia umana nel corso dei secoli.
La Lezione è un testo sottovalutato, come detto da Binasco “ma è durato e dura, vuol dire che si riferisce a qualche archetipo attuale, il personaggio del professore rappresenta l’attuale il vecchio, il marcio. La ragazza è il nuovo in un divertente psicodramma della storia”.
La regia di Binasco sposta l’attenzione sulla “realtà” del teatro dell’assurdo di Ionesco, e la recitazione va in quella direzione: evidenziando temi di vita reale contaminata di assurdo.
Lo spettacolo sarà oggetto anche di due incontri:
Sabato 21 marzo ore 18.30 “Scampanata in compagnia di Guido Davico Bonino”
Giovedì 26 marzo in occasione della settimana del teatro di Genova: “Ionesco e il teatro dell’assurdo” a cura di Amedeo Romeo
Informazioni: www.teatrodellatosse.it
vedi anche www.genovateatro.it
Il testo racconta di un professore e della sua lezione privata a una nuova alunna, scandita da un crescendo parossistico di umorismo surreale. La storia si svolge in un fatiscente appartamento francese dove un anziano professore che vive con il suo maggiordomo è in attesa di una nuova allieva, per impartirle lezioni di cultura generale.
Fin da subito il professore si diverte a spiare e mettere alla prova la giovane ragazza, che dall’entusiasmo iniziale passa velocemente all’imbarazzo e poi al disagio per la situazione. Mentre la lezione procede, nell’anziano professore aumenta il senso di rabbia e nichilismo che si riversa nei confronti della nuova alunna fino al tragico finale.
Il vecchio professore affidato a Enrico Campanati incarna la fine della civiltà, una figura pessimistica che punta alla distruzione e all’annientamento della speranza, che custodisce in una scatola i simboli maligni del nostro secolo: svastiche, dittatori e altre atrocità.
A questa figura fa da contraltare l’allieva, interpretata da Elena Gigliotti, rispetto all’originale di Ionesco dove veniva cesellata in una rappresentazione stereotipata di donna superficiale e banale, in questa versione diretta da Binasco ha un carattere più vitale e simboleggia la speranza.
Franco Ravera invece è Marius il maggiordomo del professore che nel testo originale era una donna. Questo cambiamento di sesso attualizza la storia al giorno d’oggi. Rinunciando alla figura della Governante, archetipo ottimistico e consolatorio, che negli anni ha rappresentato la madre capace di rassicurare e infine perdonare, qui è invece un personaggio che al tempo stesso è testimone, carnefice, complice e vittima, della deriva violenta che ha preso la storia umana nel corso dei secoli.
La Lezione è un testo sottovalutato, come detto da Binasco “ma è durato e dura, vuol dire che si riferisce a qualche archetipo attuale, il personaggio del professore rappresenta l’attuale il vecchio, il marcio. La ragazza è il nuovo in un divertente psicodramma della storia”.
La regia di Binasco sposta l’attenzione sulla “realtà” del teatro dell’assurdo di Ionesco, e la recitazione va in quella direzione: evidenziando temi di vita reale contaminata di assurdo.
Lo spettacolo sarà oggetto anche di due incontri:
Sabato 21 marzo ore 18.30 “Scampanata in compagnia di Guido Davico Bonino”
Giovedì 26 marzo in occasione della settimana del teatro di Genova: “Ionesco e il teatro dell’assurdo” a cura di Amedeo Romeo
Informazioni: www.teatrodellatosse.it
vedi anche www.genovateatro.it