Doria neo-sindaco:«Recuperare la partecipazione
saremo rapidi nel presentare la nuova giunta»

Eletto con quasi il 60 per cento dei voti. La priorità per la Giunta sarà il bilancio. Si punta a un’ampia rappresentanza femminile. Il nuovo primo cittadino:«Ringrazio chi mi ha sostenuto ma da oggi avrò bisogno dell'appoggio di tutti i genovesi»

L’ingresso a palazzo Tursi, alle 18.10 circa, avviene a passo di corsa, senza concedere nulla allo spettacolo. In mezzo a uno stuolo di collaboratori, fotografi e giornalisti Marco Doria, il vincitore del ballottaggio che domani sarà proclamato sindaco di Genova, si affretta su per gli scaloni fino al Salone di Rappresentanza, per passare rapido nell’attigua Sala della Giunta Vecchia, dove si tiene la conferenza stampa.

Una delle prime curiosità dei giornalisti è su come abbia atteso il risultato, e su come l’abbia poi appreso.
Anche oggi il professor Doria ha fatto lezione all’Università, a Balbi, per il corso di Storia dell’Economia: una lezione sulle trasformazioni economiche tra gli anni ‘60 del diciannovesimo secolo e il boom economico del decennio ’60 del ventesimo.
Dalle 14 alle 15,15; poi si è diretto a piedi verso casa. Durante il tragitto, intorno alle 15.30, un conoscente - racconta ai giornalisti - gli ha detto del buon risultato. Perché occorre dire che fin da subito, a mano a mano che venivano comunicati i risultati parziali, si delineava un successo netto del candidato del centro sinistra.
Il neo eletto, che ha ottenuto il 59.71 per cento dei voti, contro il 40.29 di Enrico Musso, ha poi raggiunto, intorno alle 17, il point di Salita Santa Caterina, prima di recarsi a Palazzo Tursi.

Intanto le operazioni di scrutinio, poco dopo le 16.30, si erano concluse. L’affluenza registrata nei 653 seggi è stata del 39,08%: hanno votato, su 503.789 aventi diritto, 196.894 elettori, che hanno espresso 191.329 voti validi, il 97,17 per cento del totale. Sono stati contestati 6 voti, 1.307 le schede bianche, 4.252 le nulle.

«Gli studenti? Loro non mi fanno domande sulla mia attività politica», risponde ai cronisti il professore, che manterrà l’impegno di terminare i corsi tenendo le ultime lezioni. Poi, secondo quanto previsto dalla legge per i docenti universitari che siano anche sindaci di grandi comuni, sarà in aspettativa non retribuita per quattro anni.

Il neo sindaco conferma la sua intenzione di formare in piena autonomia una giunta per metà femminile. Per me è un obiettivo, dice.
Chiaramente scegliere gli assessori non è un lavoro semplice: Doria sta già parlando con i partiti che lo sostengono e con esponenti della società civile; ha diverse idee sulle persone da interpellare, ma «mi aspetto anche che qualcuno mi risponda no, grazie…», perché l’impegno di un assessore è molto gravoso, mentre il compenso per il lavoro svolto potrebbe anche non essere giudicato interessante.
Ma di una cosa è certo, il nuovo capo del governo cittadino: farà presto. Intende presentare la nuova giunta al più tardi all’inizio della prossima settimana.

Fare presto, quindi, e affrontare subito l’impegno più urgente, che è quello dell’approvazione del bilancio comunale. La giunta uscente aveva valutato di non poter adempiere a questo obbligo; adesso tocca ai nuovi inquilini del palazzo comunale.
Ma il bilancio non è l’unica priorità: a questo proposito Doria ha già avviato colloqui con rappresentanti delle istituzioni locali, tra cui Claudio Burlando, Presidente della Regione, con il quale ha già discusso le questioni che riguardano il rapporto tra la nostra città e Finmeccanica, e in particolare le sorti di Ansaldo Energia e Ansaldo Sts.
Nel rispetto dei diversi ruoli, è fondamentale che Comune e Regione affrontino di concerto i temi più spinosi per la città, spiega Doria. Anche per ricostruire un rapporto di fiducia con gli elettori che, come rivela l’astensione senza precedenti, è fortemente in crisi.

Ma questa rinuncia al diritto di voto da parte di tanti cittadini non significa, come qualcuno vorrebbe, che il sindaco sia delegittimato, spiega: è stato eletto, con un’elezione libera, democratica e regolare, dalla maggioranza dei genovesi che hanno voluto esprimersi. Il dato genovese non è abnorme, è in linea con ciò che avviene in tutta Italia. Del resto in molti Paesi, tra cui gli stessi Usa, i governanti sono eletti da una minoranza dei cittadini. Questo fatto è certamente un problema di cui la democrazia deve farsi carico, ma non inficia la validità delle procedure democratiche e della democrazia stessa.

Non è molto sorpreso, Marco Doria, dal successo nel ballottaggio. La più grande sorpresa, per lui, è stata la vittoria nelle primarie del centro-sinistra, un risultato che considerava possibile, ma che certamente non osava aspettarsi. Poi, di sorpresa in sorpresa, la maggioranza assoluta sfiorata al primo turno e il risultato di oggi, ottenuto nonostante la forte astensione.
Risultati, tiene a dire il nuovo sindaco, ottenuti grazie a «tutti i volontari che in modo disinteressato hanno contribuito a costruire questo risultato, a partire dalle primarie del centro-sinistra, poi nel primo turno e adesso nel ballottaggio. Ringrazio tutti i volontari che mi hanno sostenuto e, tra loro, don Gallo»
Gli chiedono di parlare di Andrea Gallo e del suo apporto, ma Doria preferisce partire da loro, da tutti i volontari, uno per uno. Perché il fondatore della Comunità di San Benedetto al Porto ha avuto un grande peso e un ruolo molto importante, ha fatto tutto ciò che poteva, cioè molto, ma anche ognuno dei volontari ha fatto tutto quello che poteva. «Andrea è, e lo sa bene, un volontario in mezzo agli altri. Lui capirà».

L’affollatissima conferenza stampa si conclude; il nuovo primo cittadino si sposta nel Salone di rappresentanza, dove sono allestiti i box per le interviste televisive. Sono presenti tutte le maggiori reti nazionali, le tre Rai, Mediaset, La7, e quelle locali.
Anche il candidato sconfitto, Enrico Musso, si presenta all’appuntamento e si presta alle interviste.
Il vincitore si concede ai cronisti televisivi fin quasi alle 20, poi va in piazza Matteotti, a farsi festeggiare dai suoi sostenitori.

In serata festeggiamenti in piazza Matteotti: quasi un migliaio di persone per brindare al nuovo primo cittadino, che sottolinea: «Ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuto, sia alle primarie, sia fino ad oggi: da domani però avrò bisogno del sostegno di tutti i genovesi». L’obiettivo, infatti, è trasversale: «Dobbiamo recuperare il rapporto tra cittadini e politica, dobbiamo farlo subito e dobbiamo farlo insieme».
Genova, 21 maggio 2012
Ultimo aggiornamento: 22/05/2012
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