Marco Doria, sposato, con tre figli, nasce a Genova il 13 ottobre 1957.
Vive da sempre a Genova, prima in Albaro e poi nel Centro storico.
Discendente di una delle famiglie nobiliari più importanti della storia d'Italia, e ovviamente di Genova, è figlio di quel Giorgio (1929 - 1998) che fu diseredato quando, nel 1944, aderì al Partito Comunista Italiano, fu detto "il marchese rosso" e fu vicesindaco negli anni '70 con Fulvio Cerofolini.
Il giovane Marco si dedica presto alla politica, pur senza diventare, come tiene a dire, un politico di professione. Negli anni del liceo aderisce alla Fgci, la Federazione Giovanile Comunista Italiana; diventato maggiorenne, si iscrive al Pci.
Tra il 1978 e il 1986 è consigliere di circoscrizione, nel quartiere di San Francesco d'Albaro.
Tra il 1990 e il 1993 è consigliere comunale. Non condivide la scelta di Achille Occhetto e non aderisce perciò al Partito Democratico della Sinistra.
Non si iscrive più ad alcun partito e, decaduto da consigliere per il commissariamento del Comune, abbandona la politica attiva.
Nel 2011, dopo diciotto anni, matura la decisione di presentarsi alle "primarie" del centro-sinistra: scelta che lo porta a superare inaspettatamente tutti i candidati e, in particolare, la sindaco uscente Marta Vincenzi e la senatrice Roberta Pinotti, entrambe del Pd, alla conseguente candidatura come primo cittadino e infine al ballottaggio con Enrico Musso, agevolmente superato.
Il curriculum formativo e professionale del nuovo Sindaco prende le mosse dalla maturità classica, conseguita nel 1976 al liceo D’Oria.
Frequenta l’Università di Genova, Facoltà di Lettere e Filosofia, corso di laurea in Lettere moderne. Nel 1981 si laurea in Storia contemporanea.
Lavora per un anno come borsista all’Ansaldo, occupandosi dell’archivio storico dell’impresa. Dopo il servizio militare di leva ottiene una borsa di studio della Fondazione Einaudi di Torino. Avvia un lavoro di ricerca sulla storia dell’Ansaldo, proseguito poi nel triennio 1985-1988 all’European University Institute (Firenze), dove consegue il dottorato di ricerca in Storia.
Nel 1988 vince un concorso pubblico per l’insegnamento nelle scuole secondarie superiori e inizia la sua carriera di insegnante, come docente di lettere all’ITIS Giorgi nella succursale di Genova Molassana, che diventa successivamente ITIS Majorana, dove insegna fino al 1995, ricoprendo per un biennio anche il ruolo di vicepreside.
Nel 1995 ottiene un posto da ricercatore universitario in Storia economica alla Facoltà di Economia dell’Università di Genova. La sua attività di ricerca si focalizza sul periodo Ottocento e Novecento e riguarda la storia delle imprese e delle banche, la formazione della classe imprenditoriale e la composizione della forza lavoro, i processi di industrializzazione e deindustrializzazione, lo sviluppo delle città, in particolare la costruzione dei servizi urbani, i trasporti marittimi e le trasformazioni delle strutture portuali.
Diventa professore associato, sempre in Storia economica, e nel 2010 supera un concorso per professore ordinario, continuando a lavorare nell’Ateneo genovese.
Vive da sempre a Genova, prima in Albaro e poi nel Centro storico.
Discendente di una delle famiglie nobiliari più importanti della storia d'Italia, e ovviamente di Genova, è figlio di quel Giorgio (1929 - 1998) che fu diseredato quando, nel 1944, aderì al Partito Comunista Italiano, fu detto "il marchese rosso" e fu vicesindaco negli anni '70 con Fulvio Cerofolini.
Il giovane Marco si dedica presto alla politica, pur senza diventare, come tiene a dire, un politico di professione. Negli anni del liceo aderisce alla Fgci, la Federazione Giovanile Comunista Italiana; diventato maggiorenne, si iscrive al Pci.
Tra il 1978 e il 1986 è consigliere di circoscrizione, nel quartiere di San Francesco d'Albaro.
Tra il 1990 e il 1993 è consigliere comunale. Non condivide la scelta di Achille Occhetto e non aderisce perciò al Partito Democratico della Sinistra.
Non si iscrive più ad alcun partito e, decaduto da consigliere per il commissariamento del Comune, abbandona la politica attiva.
Nel 2011, dopo diciotto anni, matura la decisione di presentarsi alle "primarie" del centro-sinistra: scelta che lo porta a superare inaspettatamente tutti i candidati e, in particolare, la sindaco uscente Marta Vincenzi e la senatrice Roberta Pinotti, entrambe del Pd, alla conseguente candidatura come primo cittadino e infine al ballottaggio con Enrico Musso, agevolmente superato.
Il curriculum formativo e professionale del nuovo Sindaco prende le mosse dalla maturità classica, conseguita nel 1976 al liceo D’Oria.
Frequenta l’Università di Genova, Facoltà di Lettere e Filosofia, corso di laurea in Lettere moderne. Nel 1981 si laurea in Storia contemporanea.
Lavora per un anno come borsista all’Ansaldo, occupandosi dell’archivio storico dell’impresa. Dopo il servizio militare di leva ottiene una borsa di studio della Fondazione Einaudi di Torino. Avvia un lavoro di ricerca sulla storia dell’Ansaldo, proseguito poi nel triennio 1985-1988 all’European University Institute (Firenze), dove consegue il dottorato di ricerca in Storia.
Nel 1988 vince un concorso pubblico per l’insegnamento nelle scuole secondarie superiori e inizia la sua carriera di insegnante, come docente di lettere all’ITIS Giorgi nella succursale di Genova Molassana, che diventa successivamente ITIS Majorana, dove insegna fino al 1995, ricoprendo per un biennio anche il ruolo di vicepreside.
Nel 1995 ottiene un posto da ricercatore universitario in Storia economica alla Facoltà di Economia dell’Università di Genova. La sua attività di ricerca si focalizza sul periodo Ottocento e Novecento e riguarda la storia delle imprese e delle banche, la formazione della classe imprenditoriale e la composizione della forza lavoro, i processi di industrializzazione e deindustrializzazione, lo sviluppo delle città, in particolare la costruzione dei servizi urbani, i trasporti marittimi e le trasformazioni delle strutture portuali.
Diventa professore associato, sempre in Storia economica, e nel 2010 supera un concorso per professore ordinario, continuando a lavorare nell’Ateneo genovese.
