Un mazzo di erbe aromatiche coltivate e una boccetta di sciroppo di rose. E’ questo l’omaggio che Marta Vincenzi ha donato al nuovo sindaco Marco Doria nel corso della cerimonia di scambio di consegne e che si è tenuta a mezzogiorno nel salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi. Salvia, rosmarino e alloro colti questa mattina nell’orto di casa sulle alture di Rivarolo, nel giardino che fu, racconta tra il serio e il faceto la Vincenzi, portato in dote con tutta la villa nel 1492 ai Landi da parte di Bianca Doria, antenata del neo-eletto sindaco.
Assicurata la continuità storica, tocca poi a quella amministrativa, con il racconto di questi cinque anni di amministrazione Vincenzi, racchiusi in un opuscolo consegnato in anteprima a Doria e che verrà distribuito in edicola domani e contemporeamente sarà scaricabile anche dal sito del Comune. «Ti consegno – ha detto la Vincenzi – la fascia tricolore del sindaco che non ho messo perché non mi piace ogni tanto il nostro Paese. Ti auguro di portarla con orgoglio e dignità, in nome del grande amore che hai, che abbiamo, per la nostra città». Il sindaco Doria ha ringraziato Marta Vincenzi per il modo in cui ha governato la città ed ha rivolto un pensiero a tutti gli amministratori locali che si dedicano con «passione e sacrificio ad amministrare il nostro Paese, in ruoli assolutamente scomodi, in cui è molto più facile ricevere critiche perché chi amministra sta in trincea».
«Il compito ricoperto per cinque anni da Marta - ha concluso il nuovo primo cittadino – è stato difficile e vorrei ringraziarla perché l’ha fatto con passione e con impegno, senza mai tirarsi indietro, ed è quello che cercherò di fare anch’io».
Quindi la firma del verbale redatto dal presidente del rivisori dei conti del Comune Gaio Marzio (dopo una riunione straordinaria del collegio dei revisori che hanno controllato la cassa che con quest'atto è così passata dal vecchio al nuovo sindaco) e un incontro privato prima di proseguire – dopo l’uscita di Marta Vincenzi («da questo momento comincia liberazione», ha detto scherzando con i cronisti prima di lasciare Palazzo Tursi) – con una riunione di lavoro con i funzionari al vertice della macchina comunale».
Assicurata la continuità storica, tocca poi a quella amministrativa, con il racconto di questi cinque anni di amministrazione Vincenzi, racchiusi in un opuscolo consegnato in anteprima a Doria e che verrà distribuito in edicola domani e contemporeamente sarà scaricabile anche dal sito del Comune. «Ti consegno – ha detto la Vincenzi – la fascia tricolore del sindaco che non ho messo perché non mi piace ogni tanto il nostro Paese. Ti auguro di portarla con orgoglio e dignità, in nome del grande amore che hai, che abbiamo, per la nostra città». Il sindaco Doria ha ringraziato Marta Vincenzi per il modo in cui ha governato la città ed ha rivolto un pensiero a tutti gli amministratori locali che si dedicano con «passione e sacrificio ad amministrare il nostro Paese, in ruoli assolutamente scomodi, in cui è molto più facile ricevere critiche perché chi amministra sta in trincea».
«Il compito ricoperto per cinque anni da Marta - ha concluso il nuovo primo cittadino – è stato difficile e vorrei ringraziarla perché l’ha fatto con passione e con impegno, senza mai tirarsi indietro, ed è quello che cercherò di fare anch’io».
Quindi la firma del verbale redatto dal presidente del rivisori dei conti del Comune Gaio Marzio (dopo una riunione straordinaria del collegio dei revisori che hanno controllato la cassa che con quest'atto è così passata dal vecchio al nuovo sindaco) e un incontro privato prima di proseguire – dopo l’uscita di Marta Vincenzi («da questo momento comincia liberazione», ha detto scherzando con i cronisti prima di lasciare Palazzo Tursi) – con una riunione di lavoro con i funzionari al vertice della macchina comunale».