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Il Ministro Cancellieri a Genova per il convegno “Sicurezza e Terrorismo”

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Il Ministro Cancellieri a Genova
per il convegno “Sicurezza e Terrorismo”
Il Ministro Cancellieri a Genova
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Prima visita ufficiale del Ministro dell’Interno del Governo Monti, Anna Maria Cancellieri, città dove ha ricoperto l’incarico di Prefetto fino a pochi anni fa. Nell’ambito della cerimonia, anche l’omaggio di Costa Crociere, della bandiera Italiana ed Europea per le scuole genovesi
Prima visita ufficiale del Ministro dell’Interno del Governo Monti, Anna Maria Cancellieri, città dove ha ricoperto l’incarico di Prefetto fino a pochi anni fa. Nell’ambito della cerimonia, anche l’omaggio di Costa Crociere, della bandiera Italiana ed Europea per le scuole genovesi
L’incontro si è svolto alla presenza del prefetto Antonio Musolino, del Procuratore capo di Genova Michele Di Lecce e del Questore Massimo Massa erano presenti il Sindaco di Genova  Marco Doria e il Presidente della Regione Liguria Claudio Burlando.

Nell’ambito del  Convegno è stato fatto il  punto della situazione sul  particolare momento che il Paese sta attraversando, in particolare sulle problematiche del lavoro, della sicurezza, sulle grandi opere. Particolare attenzione alle  situazioni, anche, internazionali che possono fare riaccendere fenomeni mafiosi e terroristici.

Tassativo l’invito del  Ministro Cancellieri a “non evocare fantasmi del passato” il Ministro ha affermato che «ci sono dei problemi, ma il Paese rispetto al passato è maturo. La situazione è difficile ma riusciremo: ognuno però dovrà fare la propria parte fino in fondo. Dovranno essere affrontati grandi problemi fra cui il lavoro, particolare attenzione a Ilva, Fincantieri e Finmeccanica.

Il Ministro si è congratulato con le forze dell’ordine per l’arresto dei due presunti attentatori di Adinolfi e ha proseguito affrontando il tema delle infrastrutture «Sulle grandi opere abbiamo messo in moto dei meccanismi di controllo, a garanzia che queste opere possano essere realizzate per il bene del paese».

Per il Presidente della Regione sono necessarie regole molto nette per evitare le infiltrazioni Mafiose, in merito all’attentato ad Adinolfi ha sottolineato le difficoltà del Gestire una crisi industriale se a questa si aggiunge  il rischio terrorismo.

Il Sindaco Marco Doria ha parlato del  disagio e del malessere giovanile diffuso in Italia e del rischio che questo possa alimentare fenomeni di violenza. Un tema su cui le istituzioni dovranno essere pronte ad intervenire. La politica deve porsi il problema delle difficoltà delle nuove generazioni ad  entrare nel mondo del lavoro e trovare prospettive per il futuro.

Sul ferimento all’amministratore delegato di Ansaldo Energia Roberto Adinolfi  il Sindaco ha sottolineato è stato un atto non troppo complesso, dovuto anche all'eccessiva semplicità a procurarsi delle armi. Su questo problema ci vuole una risposta del mondo politico. 

Alle ore 11, la Cancellieri alla presenza del Prefetto Musolino, dell’Ad di Costa Crociere, Michael Thamn, della Dirigente Scolastica del Provveditorato  di Genova in rappresentanza del Ministro Profumo, in apertura del nuovo anno scolastico ha consegnato le nuove bandiere d’Italia e d’Europa a tutte le scuole genovesi, donate da Costa Crociere.

L’ad di Costa, Michael Thamn, ha sottolineato che alla richiesta di questo contributo loro hanno aderito immediatamente, per ringraziare l’Italia che, in questo anno molto difficile per la loro azienda, ha saputo dimostrare la loro vicinanza, la loro solidarietà.

«Inoltre, ha aggiunto, proprio a Genova, dove abbiamo la nostra casa, volevamo dare un segno tangibile , perché anche i figli dei nostri dipendenti si sentissero fieri che i loro genitori siano dipendenti Costa.
La bandiera è il simbolo di una nazione, della solidarietà che lega tutti: volevamo condividere queste emozioni con questa idea di futuro».

Il Ministro Cancellieri, consegnando simbolicamente le nuove bandiere a due studenti genovesi , Cecilia Molinari e Andrea Zenobio dell’Istituto Ruffini – Vittorio Emanuele, ha ricordato che «la bandiera è la nostra storia, bisogna che le istituzioni scolastiche raccontino ai ragazzi che cosa significa quella bandiera, il perché dei suoi colori, tutta la storia che racchiude».

Al termine della cerimonia, l’incontro con i ragazzi delle scuole genovesi che questa mattina, al Cinema Sivori, hanno partecipato ad un incontro con l’ex giudice della Corte Costituzionale Fernanda Contri, dove il magistrato ha parlato loro dell’importanza della bandiera italiana, dei valori, della storia, di quanto sia costata in termini di sacrificio umano.

Alla conclusione del Convegno è stata sottoscritta da Comune, Regione, ANCI e dai Prefetti di Genova e La Spezia il Protocollo della Stazione Unica Appaltante, approvata dalla Giunta Comunale il 6 settembre scorso e che indicherà nuove regole sull’assegnazione degli appalti. Un atto importante, come detto dal Ministro,  che coniuga trasparenza,correttezza ma anche sicurezza e sviluppo, non ultimo, velocizzando i tempi necessari per le procedure.

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Fermati due anarchici per l'attentato ad Adinolfi

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Fermati due anarchici
per l'attentato ad Adinolfi
Fermati due anarchici
per l'attentato ad Adinolfi
Sono Nicola Gay, 44 anni e Alfredo Costito, 46, i due anarchici fermati nell'ambito delle indagini sul tentato omicidio del dirigente dell' Ansaldo ferito nel maggio scorso a Genova. Proseguono intanto le perquisizioni delle forze dell'ordine a carico di alcuni sospettati
Sono Nicola Gay, 44 anni e Alfredo Costito, 46, i due anarchici fermati nell'ambito delle indagini sul tentato omicidio del dirigente dell' Ansaldo ferito nel maggio scorso a Genova. Proseguono intanto le perquisizioni delle forze dell'ordine a carico di alcuni sospettati
(ANSA). L'ad di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi, 54 anni, venne colpito sotto casa sua a Genova il 7 maggio scorso, poco dopo le 8 del mattino. Un commando di due uomini lo attese in strada e gli sparò a bruciapelo un colpo di pistola ad un ginocchio che gli procurò la frattura della tibia. Poi i due fuggirono in moto. La moto fu ritrovata poco dopo, non lontano dalla stazione ferroviaria di Brignole. L'arma utilizzata nell'attentato era una Tokarev calibro 7.62, in uso alle forze armate dei Paesi dell'Est.

L'attentato è stato rivendicato quattro giorni dopo, l'11 maggio, dalla Federazione Anarchico Informale (FAI) con un comunicato spedito da Genova alla sede del Corriere della Sera in via Solferino a Milano. "Abbiamo azzoppato Adinolfi, uno dei tanti stregoni dell'atomo" era scritto nel testo, firmato 'Cellula Olga' in riferimento a Olga Ekonomidou, membro del movimento di 'Cospirazione delle cellule di fuoco/Fai-Fri' (Fronte Rivoluzionario Internazionale). La donna era stata arrestata lo scorso 4 gennaio. I due anarchici sottoposti a fermo sono stati identificati studiando i filmati delle videocamere collocate davanti alla caserma dei Nas di Genova, nella zona della stazione di Brignole, non lontana dal luogo dove gli attentatori abbandonarono lo scooter usato per l'agguato.

I due, avviandosi a piedi alla stazione, si sarebbero tolti il casco senza accorgersi delle telecamere. L'identificazione è stata possibile grazie alle comparazioni delle segnaletiche della Digos: hanno precedenti. Il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, ha telefonato al Capo della Polizia Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Antonio Manganelli, e al Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, Leonardo Gallitelli, per congratularsi dell'operazione eseguita dalla Digos di Genova e dai Ros dei Carabinieri che ha portato al fermo dei presunti responsabili dell'attentato dello scorso 7 maggio all'amministratore delegato dell'Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi. "Grande soddisfazione per l'operazione di oggi che rappresenta un successo di alto livello conseguito attraverso una complessa e articolata attività di indagine svolta da un gruppo investigativo costituito ad hoc che ha lavorato in stretto contatto con la Magistratura", ha commentato il ministro dell'Interno Cancellieri.

I due fermati nell'ambito dell'inchiesta Adinolfi, Alfredo Cospito e Nicola Gay, sono residenti a Torino e hanno precedenti di terrorismo nell'ambito di un'inchiesta a Perugia. Lo ha reso noto la Procura di Genova, che, prima della conferenza, ha diffuso un comunicato. I due risultano "inseriti nel circuito anarco-insurrezionalista Faì. Sono loro contestati i reati ex art. 280 di attentato all' incolumità personale con finalità di terrorismo, lesioni personali gravi e furto. "Non c'é alcuna contiguità degli arrestati con l'estremismo no Tav": lo ha detto il procuratore capo di Torino, Giancarlo Caselli, nel corso della conferenza stampa a Genova sui due fermi nell'ambito dell'inchiesta sull'attentato a Roberto Adinolfi.

La conferenza stampa in corso in Procura a Genova sull'operazione riguardante l'attentato a Roberto Adinolfi è stata trasmessa in diretta tv su Sky. Alla conferenza partecipano, tra gli altri, i procuratori capo di Genova e Torino Michele Di Lecce e Giancarlo Caselli, i sostituti procuratori Nicola Piacente e Silvio Franz, i responsabili di Digos e Ros.
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Genova dice "No al terrorismo" Rosi Bindi: «L’esercito non serve»

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Genova dice "No al terrorismo"
Rosi Bindi: «L’esercito non serve»
Genova dice "No al terrorismo"
Rosi Bindi: «L’esercito non serve»
La città e le istituzioni unite in risposta all'attentato che ha colpito Roberto Adinolfi. Il corteo è partito dal monumento dedicato a Guido Rossa e ha raggiunto De Ferrari dove più di tremila persone hanno seguito le orazioni ufficiali. L'intervento di Marta Vincenzi
La città e le istituzioni unite in risposta all'attentato che ha colpito Roberto Adinolfi. Il corteo è partito dal monumento dedicato a Guido Rossa e ha raggiunto De Ferrari dove più di tremila persone hanno seguito le orazioni ufficiali. L'intervento di Marta Vincenzi
Genova, ancora una volta, scende compatta in piazza per dire a voce forte “No al Terrorismo”. La grande manifestazione contro la violenza che in questi giorni ha risvegliato l’incubo degli anni di piombo ha richiamato moltissimi cittadini.

In piazza, dove campeggia lo striscione "Genova unita contro il terrorismo", si sono raccolte circa tremila persone, tantissime le personalità scese per manifestare, rappresentate tutte le istituzioni locali tra cui Camera di Commercio, Confindustria, Ansaldo, tutti i sindacati, Legambiente. Moltissimi i cittadini accorsi al presidio, memori delle efferatezze degli anni 70.

Molte le personalità intervenute; Marta Vincenzi, sindaco di Genova ha preso la parola per prima, per l'orazione ufficiale: «Ringrazio Genova per esserci, per aver reagito, abbraccio Adinolfi e tutti i lavoratori di Ansaldo, realtà forte della nostra città, e che deve continuare a esserlo. Le istituzioni sono a fianco dei lavoratori, portatori di una cultura operaia che è alla base della nostra città. Questo patrimonio ci ha permesso di uscire dagli anni bui del terrorismo. Genova è stato il centro simbolico di quegli anni. Guido rossa, l’operaio ucciso, ha rappresentato la legalità, il come bisogna reagire. Con il suo esempio e con ilsuo sacrificio ci ha salvati. Dobbiamo allontanarci da certe ideologie che non hanno come precondizione etica la sacralità della vita. Non rinunceremo mai alla critica, ma bisogna cambiare attraverso la via democratica».

Subito dopo, Massimo Coco, figlio di Francesco, vittima del piombo del terrorimo, ha letto il nomi di tutte le vittime degli anni di piombo sottolineando come ci sia il bisogno di rifiutare anche il gergo dei terroristi. «Non si dice "gambizzato": la legge ha nomi precisi per questi reati, che sono aggressioni, lesioni gravi e gravissime, tentati omicidi. Non dimentichiamo che tra le vittime c'è chi porta un'invalidità permanente».

Segue l'intervento del delegato di Ansaldo Energia, Renato Parodi: «Ricordiamo a quei delinquenti che noi non siamo partigiani, ma comunque siamo figli e nipoti di quegli uomini che ci hanno consegnato un paese libero e democratico. La risposta è nella politica e nel sindacato».

Antonio Pastorino, delegato Ansaldo Pastorino ha ricordato Pertini che disse: «Non armate le vostre mani ma il vostro cuore per portare avanti la bandiera della Democrazia».
È stato letto il messaggio del giornalista Enzo Costa:«Oggi bisogna esserci perché una pistolettata ad una gamba è una ferita per tutti».

Ha chiuso la giornata l'intervento del vice presidente della Camera dei Deputati, Rosi Bindi:«Non sarà l’esercito che combatterà il terrorismo, ma la partecipazione democratica. Tanti anni fa ne siamo usciti senza mai sospendere i diritti dei cittadini, con la Costituzione in mano. La sfida oggi è esercitare autorità nel rispetto delle persone: momenti come il G8 sono stati esempi negativi di come l’arbitrio delle forze dell’ordine e del potere vadano contro l’amore e la libertà».

Il lungo pomeriggio della mobilitazione contro il terrorismo, in reazione alla gambizzazione dell’ad di Ansaldo Nucleare Adinolfi, è incominciato in Largo XII ottobre, presso il monumento dedicato a Guido Rossa. Quasi un migliaio i manifestanti: presenti tutte le principali sigle sindacali, Cgil, Uil e Cisl, oltre alla Fiom, Silp e ai principali esponenti politici della città.

Sabina Rossa, figlia di Guido ha sottolineato come sia importante che la politica intraprenda una strada di riforme, rispondere alla sete di giustizia: «Ognuno deve fare la sua parte,  se la politica non risponde si crea un terreno fertile per ideologie degenerative. Noi  oggi siamo qui perché crediamo che i terroristi siano i nemici della democrazia e dei lavoratori».

Claudio Burlando, governatore della Regione Liguria ha ricordato come «sia necessario reagire subito con fermezza: i tempi sono cambiati rispetto agli anni di piombo, chi fa terrorismo non ha più il seguito di un tempo ma ugualmente può fare danni enormi. Oggi i numeri sono diversi, ma non deve essere diversa l’attenzione con cui la società civile deve rispondere».

Il corteo, dopo qualche minuto di raccoglimento, si è diretto a De Ferrari per le orazioni ufficiali: in testa lo striscione dei tre sindacati con scritto a caratteri cubitali "No al terrorismo". Dietro quello dell'Anpi che recitava "Genova non dimentica, ora e sempre Resistenza". Anche una delegazione di Emergency ha partecipto alla manifestazione, seguita dall'Arci.

Genova
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L'appello delle Istituzioni per la mobilitazione di giovedì a Genova contro il terrorismo 

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L'appello delle Istituzioni per la mobilitazione
di giovedì a Genova contro il terrorismo 
L'appello delle Istituzioni per la mobilitazione
di giovedì a Genova contro il terrorismo
Il documento firmato dal Presidente della Regione Claudio Burlando, del sindaco di Genova, martta Vincenzi e del commissario strordinario della Provincia Piero Fossati
Il documento firmato dal Presidente della Regione Claudio Burlando, del sindaco di Genova, martta Vincenzi e del commissario strordinario della Provincia Piero Fossati
Ritrovarsi tutti in piazza giovedì pomeriggio, cittadini e cittadine, istituzioni, forze sindacali e imprenditoriali,  politiche, culturali, darà voce a un sentimento di forza e di fiducia: la ragione, la democrazia, il rispetto della vita sapranno certamente prevalere sui pochi che esaltano e praticano la violenza.

Il ferimento dell’ingegner Adinolfi, anche per la storia tragica che evoca nella nostra memoria, chiede una risposta alta e chiara.
Non è solo rivolta a chi ha sparato. E’ l’affetto e la solidarietà per Adinolfi, la sua famiglia, i suoi colleghi di lavoro. E’ il dialogo che dobbiamo aprire con noi stessi e con l’intero Paese investito da una crisi globale che sta mettendo a dura prova la nostra capacità di reagire.
In questi giorni è stato giustamente ricordato come Genova abbia saputo rispondere con generosità e rigore democratico alle emergenze più gravi.

La mobilitazione contro i rischi di involuzione antidemocratica negli anni ’60, la lotta vittoriosa contro il terrorismo negli anni ’70 e ’80.  Le stesse lunghe battaglie per la difesa, il rilancio e la reinvenzione del patrimonio produttivo, culturale, ambientale della città.
Genova è laboriosa e paziente, ma non sopporta  l’arroganza e la violenza.  Non siamo però di fronte al ripetersi di situazioni che abbiamo già vissuto.  Dobbiamo saper raccogliere anche tutta l’intelligenza necessaria per comprendere le novità dei giorni attuali. La crisi produce quotidianamente drammi sociali e personali.

Le istituzioni e la politica devono lasciarsi rapidamente alle spalle i ritardi, le inefficienze, le distorsioni clamorosamente emerse negli ultimi tempi, derivanti da vizi antichi. Devono saper vedere e perseguire le occasioni e le ricette giuste che la stessa inedita dimensione della crisi suggerisce.

La manifestazione di giovedì si svolgerà mentre la città e il Paese sono impegnati in una cruciale consultazione elettorale. E in tutta Europa è aperta – non senza interrogativi drammatici - la discussione sulla strada da imboccare per vincere la recessione. 
La sfida è molto alta.
Genova saprà dimostrare che è possibile riconoscere e rilanciare gli elementi di unità e coesione democratica proprio nel momento in cui il confronto chiaro tra posizioni diverse rappresenta lo strumento insostituibile per ridare fiducia ai cittadini, valorizzarne l’impegno, migliorare ogni giorno le capacità di ascolto e di intervento da parte di tutti coloro che hanno e avranno responsabilità di governo. 

Claudio Burlando, Presidente Regione Liguria
Marta Vincenzi, Sindaco di Genova
Piero Fossati, Commissario straordinario Provincia di Genova



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Adinolfi: sciopero nel Gruppo Finmeccanica In Ansaldo anche Sabina Rossa ed Epifani

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Adinolfi: sciopero nel Gruppo Finmeccanica
In Ansaldo anche Sabina Rossa ed Epifani
Adinolfi: sciopero nel Gruppo Finmeccanica
In Ansaldo anche Sabina Rossa ed Epifani
Fermata di due ore in mattinata, proclamato unitariamente di sindacati confederali dopo l'attentato all'ad del "Nucleare" - con presidio ai cancelli di Ansaldo Energia di Genova. Intanto la città si prepara alla mobilitazione di giovedì contro il terrorismo. Il vertice in Prefettura
Fermata di due ore in mattinata, proclamato unitariamente di sindacati confederali dopo l'attentato all'ad del "Nucleare" - con presidio ai cancelli di Ansaldo Energia di Genova. Intanto la città si prepara alle mobilitazioni di mercoledì e giovedì contro il terrorismo. Il vertice in Prefettura
«Era necessario, giusto e doveroso scendere in piazza. Noi lo avevamo detto fin dal primo giorno che qualora ci fosse stato un attentato terroristico, avremmo ancora una volta manifestato la nostra totale contrarietà, che è nella storia del movimento sindacale, nazionale e genovese». Bruno Manganaro, Fiom Cgil, commenta così le due ore di sciopero unitario che hanno fermato oggi per due ore tutte le aziende liguri del gruppo Fincantieri dopo la gambizzazione dell'ad dell'Ansaldo Nucleare Roberto Adinoldi, avvenuta lunedì scorso e rivendicata dalla Federazione Anarchico Informale - nucleo Olga e dal Fronte Rivoluzionario Internazionale. In mattinata a Genova, dalle 9 alle 10, davanti ai cancelli dell'Ansaldo Energia a Campi, i lavoratori hanno tenuto un presidio con volantinaggio contro il terrorismo e ogni formna di protesta. Con loro c'erano anche la senatrice del Pd Sabina Rossa, figlia di Guido, assassinato dalle Brigate Rosse e componente dell'Associazione Famiglie vittime del terrorismo, e Guglielmo Epifani, ex segretario nazionale della Cgil. «Ricordo a tutti - continua ancora Manganaro - che questa è la città di Guido Rossa e che per altro le lotte dei lavoratori, anche quelle più radicali, avvengono a testa alta, a volto scoperto e non con agguati terroristici». Manganaro conosce bene il mondo delle fabbriche genovesi e sulla possibilità di tentazioni verso nuovi gesti terroristici, precisa: «Non siamo nelle condizioni storiche, politiche e sociali degli anni di piombo, ma qualche pazzo somaro può esserci sempre ed è giusto vigilare perché certi atti non si ripetano». Intanto, assieme agli operai ai cancelli, decine e decine le persone arrivate per portare la loro solidarietà. «Il terrorismo è il peggior nemico - dice Epifani - del lavoro e dell’occupazione, e su un possibile ritorno degli anni di piombo, penso sia impossibile fare previsioni, anche se è evidente che ci sono molte differenze con il passato, sia nei termini che nei riferimenti. Contro la violenza, comunque, è evidente che ci debba essere sempre la stessa risposta». Purtroppo il nostro è un Paese che ha scarsa memoria, afferma Sabina Rossa: «Anche chi ha vissuto gli anni di piombo non si ricorda bene, ma credo sia quanto mai importante spiegare alle nuove generazioni cosa abbia significato il terrorismo, soprattutto il pericolo che ha arrecato alla nostra democrazia». Intanto Genova si prepara alla mobilitazione generale contro il terrorismo, con due manifestazioni mercoledì, del sindacato, e giovedì in piazza De Ferrari, per la quale ha lanciato un appello il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, rivolto alle istituzioni, al mondo economico, alle associazioni, ai cittadini e a tutta la città per dare una risposta di massa sia agli anarco insurrezionalisti che hanno firmato l'attentato al dirente Ansaldo sia per affermare il principio che il mondo del lavoro respinge la violenza, oggi come nel passato, e che qualunque crisi si risolve con le armi della democrazia. Mercoledì, corteo sino alla Prefettura preannunciato da Fim, Fiom e Uilm per il pomeriggio. Giovedì, invece, sarà la volta di cittadini, imprese, commercio, cultura e politica, che si sono dati appuntamento in Piazza de Ferrari, alle 17. Per la prima volta una mobilitazione contro il terrorismo a Genova  sarà fatta circolare anche dai social network. Alla manifestazione hanno già annunciato la partecipazione i vertici di Confindustria con i presidenti Giovanni Calvini, e della Camera di Commercio Paolo Odone. E poi il mondo del lavoro, con tutte le sue componenti sindacali, e quello della cultura e dell'università, con il rettore Giacomo Deferrari. Proprio l’Università è stata al centro di un articolo del Secolo XIX che, citando fonti investigative, ha annunciato l’apertura di un'indagine da parte della Digos all'interno dell’ateneo genovese. Secondo il quotidiano, l'università "sarà passata ai raggi X" perché si teme per l'incolumità di alcuni docenti e per infiltrazioni anarchiche tra gli studenti. Alcuni professori sono ritenuti dagli investigatori "potenzialmente a rischio". Un altro bersaglio sensibile è rappresentato dai dirigenti di Finmeccanica che oggi, a margini di un convegno sulle tecnologie marine in corso alla Spezia, hanno confessato il disagio e l’ansia per quanto accaduto. "Ho sentito – ha dichiarato il responsabile Tecnologie di Finmeccanica, Lorenzo Fiori -  diversi colleghi fortemente determinati ad andare avanti per continuare a fare innovazione. Abbiamo avuto molto conforto dalle autorità e di questo le ringraziamo". Intanto, a proposito dei soggetti considerati a rischio, si è tenuto oggi in Prefettura il Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza, convocato dal prefetto, Francesco Musolino. Sul tavolo il rafforzamento delle misure di tutela a dirigenti di aziende pubbliche, docenti universitari e soggetti considerati obiettivi sensibili. Oltre ai rappresentanti delle forze dell'ordine, al summit hanno preso parte il questore Massimo Mazza, il responsabile della sicurezza di Finmeccanica, Paolo Campobasso, e i vertici di polizia, carabinieri e Guardia di Finanza. L’incontro, che è durato un paio di ore, è stato definito “approfondito, riservato e utile” dalle parti. “Mettere insieme le conoscenze sulla composizione interna del gruppo e le sensibilità all’interno e più in generale con il mondo produttivo – ha spiegato il prefetto Musolino facilita il nostro lavoro”. Sulle persone ritenute “sensibili”: “non possiamo evidentemente parlarne – ha sottolineato il prefetto – ma abbiamo individuato tutte quelle interessate”, lasciando intendere che l’attenzione va oltre la sola Finmeccanica. Nessuna indiscrezione neppure sugli obiettivi, tra cui Equitalia: “non possiamo parlarne, come è logico”.
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Ansaldo Energia, Foto Mimmo Giordano
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Adinolfi: volantino anarchico al Corsera rivendica attentato e annuncia altre azioni

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Adinolfi: volantino anarchico al Corsera
rivendica attentato e annuncia altre azioni
Adinolfi: volantino anarchico al Corsera
rivendica attentato e annuncia altre azioni
Secondo gli inquirenti il documento firmato dalla Federazione anarchica informale - Nucleo Olga sul ferimento del dirigente Ansaldo "sembra attendibile". Prende corpo nelle indagini la pista anarco-insurrezionalista
Secondo gli inquirenti il documento firmato dalla Federazione anarchica informale - Nucleo Olga sul ferimento del dirigente Ansaldo "sembra attendibile". Prende corpo nelle indagini la pista anarco-insurrezionalista
Nelle stesse ore in cui Roberto Adinolfi, l'ad di Ansaldo Nucleare gambizzato lunedì scorso sotto casa a Genova con un colpo di pistola, veniva dimesso dall'ospedale San Martino dove era ricoverato dal giorno dell'attentato, perveniva alla redazione di Corsera la rivendicazione dell'agguato. Gli attentatori dichiarano di appartenere alla "Cellula Olga", una sigla che potrebbe riferirsi a Olga Ekonomidou, membro del movimento di 'Cospirazione delle cellule di fuoco/Fai-Irf arrestata il 4 gennaio scorso. Gli appartenenti a questo gruppo terroristico, che si definisce anarchico della "Cospirazione delle cellule di fuoco - Fronte rivoluzionario internazionale",  fanno parte della Federazione anarchica informale fin dalla sua fondazione. Proprio la "Cospirazione delle cellule di fuoco" è stata tra le promotrici della più importante realtà anarchica internazionale.In un passaggio del testo di rivendicazione si legge che "Con il ferimento di Adinolfi proponiamo una campagna di lotta contro Finmeccanica piovra assassina".

In un altro la Fai annuncia nuove azioni che potrebbero essere almeno otto, tante quanti sono i "membri prigionieri" della Ccf/Fai detenuti in Grecia. "Nelle nostre prossime azioni - dice il documento - il nome degli altri fratelli greci, una azione per ognuno di loro". Nel lungo monologo non manca neppure un passaggio polemico contro "l'anarchismo infuocato solo a chiacchiere". E ancora: "una nuova anarchia è sorta dalle macerie dell'anarchismo". 

Il comunicato lancia poi una minaccia all'agenzia di riscossioni oggi al centro delle polemiche per il recente fenomeno dei suicidi degli imprenditori che non riescono a far fronte alla crisi e alle tasse: "Potevamo colpire qualche funzionario di Equitalia", ma "non siamo alla ricerca del consenso". La rivendicazione del Fai dell'attentato a Roberto Adinolfi è considera "attendibile". Lo hanno detto i pubblici ministeri Nicola Piacente e Silvio Franz che indagano sul ferimento del dirigente Ansaldo.
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Napolitano e Cancellieri: lo Stato non si fa intimidire

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Napolitano e Cancellieri:
lo Stato non si fa intimidire
Napolitano e Cancellieri:
lo Stato non si fa intimidire
Il capo dello Stato e Il Ministro degli Interni, per tre anni prefetto del capoluogo ligure, hanno detto che la tragedia del terrorismo non si ripeterà. Il capo del Viminale risponde in Parlamento alle domande dei Deputati sulle indagini in corso
Il capo dello Stato e Il Ministro degli Interni, per tre anni prefetto del capoluogo ligure, hanno detto che la tragedia del terrorismo non si ripeterà. Il capo del Viminale risponde in Parlamento alle domande dei Deputati sulle indagini in corso
La tragedia del terrorismo «non si ripeterà, nemmeno in forme di bieca e micidiale farsa» e anche dopo l'attacco al dirigente dell'Ansaldo, «la vigilanza sarà categorica" e «quanti fossero tentati di mettersi su quella strada sono dei perdenti e non si illudano di intimidire lo Stato». Lo ha detto Giorgio Napolitano al Quirinale.

La gambizzazione dell'ad di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, «desta molta preoccupazione per la sua gravità: non è necessario che io ricordi il valore simbolico che, in passato, l'Ansaldo ha rappresentato nella lotta all'eversione». Lo ha detto alla Camera il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri. Nelle indagini sulla gambizzazione dell'ad di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, si stanno valutando tre piste: quella vetero-brigatista, quella anarco-insurrezionalista e quella “commerciale”, legata agli interessi dell'azienda nell'Est europeo. «Il ferimento del dirigente dell'Ansaldo Nucleare - ha detto il Ministro dell'Interno - non è stata finora rivendicata e non risulta che la vittima abbia ricevuto minacce». Un servizio di vigilanza dinamica dedicata agli stabilimenti di Genova ed alle abitazioni di alcune figure di spicco all'interno del Gruppo.

Si tratta di misure di protezione più incisive nei confronti dei dirigenti Ansaldo. L'attività di indagine, ha sottolineato Cancellieri, «non trascura alcuna direttrice e si stanno attentamente vagliando tutte le ipotesi investigative, comprese quelle ritenute meno probabili per le quali sono state sempre usate, anche da me, espressioni di grande cautela». Delle tre piste al vaglio degli investigatori, ha proseguito il ministro, «a quella che potrebbe associare l'attentato alla matrice brigatista, possono ascriversi le modalità con le quali è avvenuto l'agguato, in particolare l'uso di un'arma da fuoco e la preparazione che lo ha preceduto, che sembra dimostrare una certa capacità organizzativa». D'altra parte, ha ricordato, «non sono mancati in passato episodi intimidatori, ascrivibili a soggetti dell'area marxista-leninista, in cui ricorrono elementi di affinità e analogia operativa con l'attentato di lunedì scorso, come ad esempio il ricorso a pallottole calibro 7.62 Tokarev».

Quanto alla seconda pista, ha proseguito la titolare del Viminale, «la tematica antinucleare ha sempre rivestito specifico interesse per i gruppi di matrice anarco-insuerrezionalista e nel marzo del 2009 è stato diffuso sul web un documento in cui, pur in completa assenza di minacce specifiche, erano stati indicati numerosi manager di diverse società impegnate nel settore dell'energia nucleare, fra i quali anche Roberto Adinolfi. Va pur detto - ha poi aggiunto - che l'utilizzo di un'arma da fuoco rappresenterebbe a livello operativo una novità assoluta nelle strategie dei gruppi anarco-insurrezionalisti che si affidano a diverse modalità di intervento».

La pista commerciale, ha riferito ancora il ministro, nasce dalla considerazione che «l'Ansaldo Nucleare ha recentemente sviluppato la propria attività nell'area dell'Est europeo, con particolare riferimento alla Romania, all'Ucraina e alla Russia, attraverso la costruzione di nuove centrali nucleari e la gestione dei rifiuti radioattivi. In quest'ottica, non si può escludere che l'espansione commerciale della società su nuovi mercati possa aver prodotto reazioni di natura violenta indirizzate verso l'amministratore delegato. Peraltro, ha osservato, tale eventualità potrebbe trovare riscontro nell'uso della pistola Tokarev, diffusa negli ambienti criminali dell'Est Europa».
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REDAZIONE

Adinolfi: presto a casa dopo l’attentato Gli inquirenti: rivendicazione probabile

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Adinolfi: presto a casa dopo l’attentato
Gli inquirenti: rivendicazione probabile
Adinolfi: presto a casa dopo l’attentato
Gli inquirenti: rivendicazione probabile
Le condizioni dell’a.d. di Ansaldo Nucleare gambizzato sotto casa sono migliorate. Si seguono tutte le piste, in particolare quella delle nuove Br e degli eco-terroristi, più vicini all'area anarchica. Si cerca un uomo alto 1,90. Usata una pistola di fabbricazione dell’est
Le condizioni dell’a.d. di Ansaldo Nucleare gambizzato sotto casa sono migliorate. Si seguono tutte le piste, in particolare quella delle nuove Br e degli eco-terroristi, più vicini all'area anarchica. Si cerca un uomo alto 1,90. Usata una pistola di fabbricazione dell’est
«Ha passato la notte tranquilla e sta bene. La ferita è pulita e presto sarà a casa». Migliorano sensibilmente le condizioni dell'amministratore delegato di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi, gambizzato ieri mattina davanti casa a Genova – in via Montello, nella zona di Staglieno - da due persone che lo aspettavano in moto, celate con casco . Lo ha detto il professor Federico Santolini, il primario di ortopedia all'ospedale San Martino che ha operato il dirigente. «Adinolfi non vuol parlare di quanto accaduto - ha detto Santolini, che di Adinolfi è amico personale - né rilascia o ha rilasciato interviste. Non parlerà di quanto è successo».
Intanto proseguono le indagini di Digos e magistratura per individuare i colpevoli. Gli investigatori acquisiranno i tabulati telefonici e il traffico sulle celle che “coprono” la zona in cui è avvenuto l'attentato compresi quelle delle persone più vicine alla vittima, per verificare se dalle chiamate fatte o ricevute possano emergere elementi utili alle indagini. Si cerca anche di capire il movente di quello che viene definito un gesto «altamente simbolico». L'unica ipotesi che viene seguita senza convizione dagli inquirenti è quella di una vendetta per motivi personali o lavorativi. Restano due le piste privilegiate: quella legata ad una matrice marxista-leninista e quella riconducibile a eco-terroristi, più vicini all'area anarchica. Ma al momento non ci sono elementi concreti che supportino queste ipotesi; nè, tantomeno, è arrivata una rivendicazione che possa in qualche modo aiutare a far luce sull'attentato.

Da quando si è appreso, in base alle testimonianze, si cerca un uomo alto circa un metro e novanta, con un taglio d’occhi particolare e con i capelli lunghi e neri. Le indagini stanno sempre di più portando verso l’ipotesi terroristica, vista soprattutto la dinamica dell’agguato, la posizione di rilevanza nel panorama industriale di Adinolfi, e l’arma usata per sparare, ovvero una pistola dell’est Europa (una “Tokarev” di fabbricazione sovietica, già utilizzata dalle nuove Br, ma anche dalla criminalità organizzata e dalla mafia albanese). Sembra scartata anche l’ipotesi della casualità nella scelta del giorno: proprio quando molte città del nostro Paese, tra cui anche Genova, erano chiamate ad esprimersi col voto per amministrazioni comunali, e organi di governo decentrati come i municipi.

Ora si attende una rivendicazione: «Non si esclude - ha detto uno degli investigatori che per anni ha combattuto le Brigate rosse e che adesso è impegnato sul questo caso - che possa arrivare entro domani. In caso contrario sarebbe un'anomalia nel modus operandi dei gruppi terroristici. Ma questo “ritardo” è fisiologico: per poter rivendicare un'azione è necessario assicurarsi che chi l'ha compiuta sia al sicuro». Secondo gli investigatori il documento «dovrà spiegare l'azione. Non è detto che si tratti di un'organizzazione già strutturata ma di una cellula che con questo attentato chiede ai brigatisti irriducibili ancora in carcere una sorta di “riconoscimento”, come è già successo con le nuove Brigate Rosse guidate da Nadia Lioce».
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