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Fraternità e il governo della città Il premio Chiara Lubich

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Fraternità e il governo della città
Il premio Chiara Lubich
Fraternità e il governo della città
Il premio Chiara Lubich
Tre giorni di incontri, dibattiti e manifestazioni, organizzati da Associazione Città per la Fraternità, Movimento Politico per l’Unità e Movimento Umanità Nuova, tre realtà del pensiero socio - politico contemporaneo che si ispirano al messaggio di Chiara Lubich, la fondatrice del Movimento dei Focolari, scomparsa nel 2008. Patrocinati da Comune e Regione
Tre giorni di incontri, dibattiti e manifestazioni, organizzati da Associazione Città per la Fraternità, Movimento Politico per l’Unità e Movimento Umanità Nuova, tre realtà del pensiero socio - politico contemporaneo che si ispirano al messaggio di Chiara Lubich, la fondatrice del Movimento dei Focolari, scomparsa nel 2008. Patrocinati da Comune e Regione
L’incontro si è svolto a Genova in quanto vincitrice del premio lo scorso anno. A portare i saluti il sindaco Marco Doria e il presidente del Consiglio Comunale Giorgio Guerello, e gli interventi di Marta Vincenzi, Maria Rosa Biggi, Matteo Campora e Angela Burlando sul tema “Il Comune di Genova per la fraternità – le motivazioni di una scelta”.

Alla tavola rotonda che si è svolta a Tursi, moderata da Tarcisio Mazzeo, hanno partecipato: Antonio Maria Baggio, docente di Filosofia Politica all’Istituto Universitario Sophia e direttore della rivista “Nuova Umanità”, Luca Borzani, presidente di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, il sindaco di Genova Marco Doria e il sindaco di Rocca di Papa Pasquale Boccia, presidente dell’Associazione “Città per la Fraternità”. A questa Associazione, ha aderito anche il Comune di Genova, con una mozione approvata dal Consiglio Comunale nella seduta del 1° febbraio 2011.

La fraternità, nell’attuale processo di globalizzazione, è considerata dalla “Carta di Genova”, promossa e sottoscritta dal Comune del capoluogo ligure, insieme all’Associazione Città per la Fraternità, il 14 maggio 2011, un principio decisivo “per ridare senso e vigore alla libertà, per ridefinire funzione e ruolo degli Stati – nazione, per rispondere alla crisi delle forme di organizzazione collettiva che segnarono la storia del secolo scorso, per armonizzare la molteplicità di religioni, etnie e culture esplose nelle società dell’occidente”.

Nei due giorni successivi, sabato 1° e domenica 2 dicembre, sempre nella Sala Rossa di  Palazzo Tursi, il seminario “Cosa sarebbe l’Italia senza le città?”. Amministratori comunali, funzionari e cittadini provenienti da diverse regioni, si confronteranno sulle linee guida, sulle  esperienze concrete e sulle domande che sino ad oggi sono emerse dai tentativi di dar corpo al principio politico della fraternità nella vita di molte città.

sabato il seminario si è articolato in due sessioni di lavoro. Al mattino, nella sessione dal titolo “La città e la fraternità”, che ha visto gli interventi di: Mario Primicerio, presidente della Fondazione La Pira, Lucia Fronza Crepaz, del Movimento Umanità Nuova, Liboria Di Baudo, dei Movimenti Civici Sicilia. Moderatore sarà Elisa Billato, giornalista della Rai.
La seconda sessione, nel pomeriggio, “La città e le sue sfide” con gli interventi di Gennaro Iorio, professore associato di Sociologia Generale all’Università di Salerno, Donata Borgonovo Re, docente di Diritto Pubblico all’Università di Trento, Mario Bruno, consigliere regionale della Sardegna, moderati da Luigi Picena, Mppu Liguria.

Domenica 2 dicembre, su “La città e la partecipazione”. Ne parleranno Daniela Ropelato, docente di Scienza politica all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano, in provincia di Firenze, Anna Marenchino, del Coordinamento Scuole di partecipazione del Movimento politico per l’unità e Fernando Lugli, consulente Sviluppo Locale Università di Bologna. Moderato da Alessandro Carrozzi della sezione ligure del Movimento Politico per l’Unità. 

Le conclusioni, sono state sul tema: “La città, le città”, processo necessario nel costruire la fraternità universale secondo la visione di Chiara Lubich, perché “una città non basta”.

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Piazza Alimonda 11 anni dopo Il ricordo di una città ferita

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Piazza Alimonda 11 anni dopo
Il ricordo di una città ferita
Piazza Alimonda 11 anni dopo
Il ricordo di una città ferita
Come ogni anno dal 2002, Genova si ferma per raccogliersi attorno al simbolo più tragico dei fatti legati al G8 del 2001: in duemila nella piazza dove perse la vita Carlo Giuliani. Doria:«Basta violenza»
Come ogni anno dal 2002, Genova si ferma per raccogliersi attorno al simbolo più tragico dei fatti legati al G8 del 2001: in duemila nella piazza dove perse la vita Carlo Giuliani. Doria:«Basta violenza»
Il 20 luglio 2001, alle 17.25 Carlo Giuliani cadeva sull’asfalto, morto, colpito da un proiettile sparato da un carabiniere, durante il caos di una manifestazione finita male. Nei giorni successivi, al sangue del ragazzo, andrà ad unirsi quello versato da decine di persone picchiate, vessate e torturate prima alla Diaz e poi a Bolzaneto. Senza dimenticarsi della giustizia sommaria della strada, dove la violenza cieca guidava i manganelli sulla pelle di persone spesso inermi. Emergency parlerà di quei giorni come la più grande sospensione dei diritti dell’uomo dal dopoguerra.

Oggi Genova ricorda simbolicamente quei tragici giorni in Piazza Alimonda, uno dei luoghi più simbolicamente importanti. Il presidio, come di consueto, è iniziato nel primo pomeriggio è ha avuto il culmine con il lungo applauso scattato esattamente alle 17.25, l’ora dello sparo fatale.

Giuliano Giuliani, il padre di Carlo, dal palco, dopo aver ringraziato i presenti ha ricordato come ancora oggi quei fatti sono un monito pesante per la libertà degli individui e che la recente sentenza della Cassazione riguardo la “macelleria messicana” delle scuole Diaz «non può essere accolta con gioia, anche se bisogna riconoscere che lo Stato, nelle persone di alcuni magistrati, ha riconosciuto in parte minima gli errori fatti».

Heidi Giuliani, la madre, evidentemente commosso ma non rassegnata, ha sottolineato come invece le sentenze per la devastazione e saccheggio evidenziano la disparità e la strutturale ingiustizia del sistema: «Spaccare una vetrina vale 14 anni di carcere, mentre quasi uccidere non comporta praticamente nulla: questo è quello che ci dicono le sentenze, dopo 11 anni di attesa».

Molte le personalità presenti, da Don Gallo al sindaco Marco Doria, che, dopo aver salutato i coniugi Giuliani, parlato con Mark Cowell, il giornalista britannico ridotto in coma dai manganelli della polizia prima del blitz alla Diaz, intervistato da giornalisti ha sottolineato come «la presenza a questa manifestazione sia doverosa, in primis per solidarietà personale ai genitori di Carlo. C'e' poi un aspetto politico che voglio assolutamente sottolineare: per me - prosegue - essere qui significa anche dire 'basta' alla violenza in ogni sua forma e ribadire l'importanza del fatto che si possa discutere civilmente, senza violenza e senza morti. Sono qua anche per trasmettere questo messaggio, di Istituzioni che condannano e rifiutano con fermezza la violenza, cercando invece - conclude - di percorrere la strada del dialogo e del confronto».

Durante la giornata, oltre al collegamento via telefono con i ragazzi di Music for Peace, impegnati nella missione umanitaria a Gaza, molte sono state le parole spese sul deturpamento della targa commemorativa avvenuto nella notte tra sabato e domenica scorsi: «Un gesto – detto Giuliani – che dimostra quanto quel marmo oggi ci parla ancora, sostenendoci in una battaglia che deve ancora continuare».
Genova
Foto di Nicola Giordanella
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Diaz: condanne definitive per i vertici della polizia. Risarcimenti alle vittime

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Diaz: condanne definitive per i vertici
della polizia. Risarcimenti alle vittime
Diaz: condanne definitive per i vertici
della polizia. Risarcimenti alle vittime
Emesso ieri il verdetto sul processo a 25 agenti e funzionari della polizia per il pestaggio alla scuola Diaz di Genova, durante il G8 del 2001. Manganelli: «La Polizia accoglie la sentenza con il massimo dovuto rispetto. Esprimo orgoglio per la dedizione con cui il paese viene servito dalle donne e dagli uomini delle forze di polizia»
Emesso ieri il verdetto sul processo a 25 agenti e funzionari della polizia per il pestaggio alla scuola Diaz di Genova, durante il G8 del 2001. Manganelli: «La Polizia accoglie la sentenza con il massimo dovuto rispetto. Esprimo orgoglio per la dedizione con cui il paese viene servito dalle donne e dagli uomini delle forze di polizia»
Dopo quasi 11 anni dal pestaggio e l'arresto illegale dei no-global alloggiati alla scuola Diaz durante il G8, la Cassazione ha confermato la condanna dei vertici della polizia alla catena di comando quella notte tra il 21 e il 22 luglio 2001. Fine carriera per diciassette i dirigenti che escono compromessi da questo esito processuale, con procedimenti disciplinari e  interdizione dai pubblici uffici per cinque anni.

Il verdetto condanna senza appello numerosi “big” della Polizia. Responsabili di aver firmato i verbali falsi che giustificavano il blitz violento accusando le vittime di aver opposto resistenza accoltellando un agente e nascondendo molotov. Sono: il capo dell'anticrimine Francesco Gratteri (4 anni), il capo del Servizio centrale operativo Gilberto Caldarozzi (3 anni e 8 mesi), e il capo del dipartimento analisi dell'Aisi Giovanni Luperi (4 anni). Gli altri dirigenti con condanna irrevocabile a tre anni e otto mesi sono Filippo Ferri, Massimiliano Di Bernardini, Fabio Ciccimarra, Nando Dominici, Spartaco Mortola, Carlo Di Sarro, Massimo Mazzoni, Renzo Cerchi, Davide Di Novi, Salvatore Gava e Pietro Troiani. Solo Vincenzo Canterini, ex capo della mobile, ormai in pensione, ha avuto uno sconto di pena. Verranno sostituiti dall’incarico oggi ricoperto.

«La sentenza va rispettata come tutte le decisioni della magistratura. Il ministero dell'Interno ottempererà a quanto disposto dalla Suprema Corte», ha dichiarato dal Viminale il ministro Annamaria Cancellieri sottolineando però che «nessuno può dimenticare l'attività quotidiana di tante donne e uomini della polizia che, con dedizione, professionalità e coraggio, lavorano al servizio dello Stato per il bene di tutti». 
genova
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MICHELE LUNA

Antimafia e corruzione: a Genova seminario regionale in Prefettura

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Antimafia e corruzione: a Genova
seminario regionale in Prefettura
Antimafia e corruzione: a Genova
seminario regionale in Prefettura
Dopo le giornate al Ministero volute dalla Cancellieri,”tappa” regionale di formazione per prefetti, magistrati, forze dell'ordine e operatori con competenze specifiche sulla lotta alla criminalità organizzata. Fra gli ospiti, il sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria Michele Prestipino
Dopo le giornate al Ministero volute dalla Cancellieri,”tappa” regionale di formazione per prefetti, magistrati, forze dell'ordine e operatori con competenze specifiche sulla lotta alla criminalità organizzata. Fra gli ospiti, il sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria Michele Prestipino
Nuova tappa formativa del percorso cominciato nel marzo scorso, per volontà del ministro Annamaria Cancellieri, alla Scuola superiore dell’amministrazione dell’Interno (Ssai) di Roma sul tema dell'antimafia e della corruzione: quella sul territorio che stamattina ha richiamato a Genova
prefetti, magistrati, forze dell'ordine e operatori con competenze specifiche sulla criminalità organizzata per continuare l'approfondimento e l'aggiornamento su temi importanti per la Liguria come la capacità di infiltrazione delle mafie - soprattutto della 'ndrangheta -  e sulle possibilità di  sinergia tra le forze che istituzionalmente sono deputate al contrasto di questo fenomeno.

I lavori sono andati avanti nel solco tracciato a Roma, dove proprio il prefetto di Genova Francesco Musolino, che oggi ha fatto gli onori di casa, aveva proposto di estendere quel sistema di “accesso virtuale” (l’acronimo è “Sciamano”) sperimentato - quando egli stesso era prefetto a Reggio Calabria - con le Forze dell’ordine  attraverso una banca dati sul personale e sui mezzi impiegati dalle imprese nei cantieri, forniti volontariamente sulla base di protocolli siglati con i general contractor. Il database, era stata la proposta di Musolino, potrebbe essere implementato in futuro anche con altri dati.

Fra gli ospiti della giornata genovese, giunto proprio dalla Calabria, il procuratore aggiunto della Dda reggina, Michele Prestipino, che ha portato la sua esperienza, e che ha fatto da “ponte” - sul piano investigativo – tra la terra di origine della 'ndrangheta e la Liguria pesantemente infiltrata come molte altre regioni del Nord Italia.

Secondo il programma fissato dal ministro Cancellieri, una nuova fase del programma dovrebbe svolgersi in estate a Roma, nella Ssai, con una tavola rotonda sugli stessi temi, per concludersi con un incontro in cui saranno tirate le fila per organizzare un'attività didattica destinata a funzionari e dirigenti della prefetture.
Genova
prefettura genova formazione antimafia, foto gianfranco sansalone
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GIANFRANCO SANSALONE

Modalitá di pagamento acconto IMU per l’anno fiscale 2012

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Modalitá di pagamento acconto
IMU per l’anno fiscale 2012
Modalitá di pagamento acconto
IMU per l’anno fiscale 2012
Entro il 18 giugno i possessori di immobili e/o terreni devono procedere al pagamento dell’acconto dell’imposta Municipale Propri. Il Comune di Genova ha attivato  un call center dedicato, fruibile chiamando il numero verde 800184913
Entro il 18 giugno i possessori di immobili e/o terreni devono procedere al pagamento dell’acconto dell’imposta Municipale Propri. Il Comune di Genova ha attivato  un call center dedicato, fruibile chiamando il numero verde 800184913
Entro il 18 giugno i possessori di immobili e/o terreni devono procedere al pagamento dell’acconto dell’imposta Municipale Propria (IMU).

Al fine di fornire un servizio di informazione generale sull’imposta, il Comune di Genova ha attivato  un call center dedicato, fruibile chiamando il numero verde 800184913. Tale servizio è attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18, e il sabato dalle 9 alle 13.

Previo appuntamento, da fissare contattando lo stesso call center, verrà effettuato un servizio di calcolo dell’imposta per i possessori della sola abitazione principale e relative pertinenze site nel Comune di Genova, presso gli uffici tributari di via Cantore 3 e via di Francia 3.

È inoltre disponibile un opuscolo informativo sull’IMU presso gli uffici  sopra indicati, nonché presso gli Sportelli del Cittadino presenti nei vari Municipi.

Per conoscere le informazioni riguardanti la nuova imposta, è possibile collegarsi al sito internet www.comune.genova.it nell’area tematica “Tasse e Tributi” – Sezione “IMU”, dove prossimamente si troverà anche il modello di dichiarazione IMU e il link al servizio di calcolo on line con compilazione e stampa del modulo di pagamento F24 da utilizzarsi per il versamento dell’acconto dell’imposta.
Eventuali quesiti sull’IMU possono essere indirizzati alla casella di posta elettronica imuonline@comune.genova.it

Si informa inoltre che l’unica modalità prevista dalla legge per il pagamento dell’acconto IMU è il modello F24, pertanto non sarà inviato alcun bollettino postale per il versamento dell’acconto dell’imposta come invece accadeva per l’ICI negli anni precedenti.

Fonte: Ufficio Stampa Comune di Genova
Genova
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Terremoto: ancora scosse in Emilia A Genova e Liguria nessun danno

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Terremoto: ancora scosse in Emilia
A Genova e Liguria nessun danno
Terremoto: ancora scosse in Emilia
A Genova e Liguria nessun danno
Il sisma, con le prime scosse delle 4,05, è stato avvertito anche nel capoluogo e nel levante ligure: tanta paura ma nessuna conseguenza. A Modena e Ferrara, dopo la conta delle vittime, una notte con migliaia di sfollati
Il sisma, con le prime scosse delle 4,05, è stato avvertito anche nel capoluogo e nel levante ligure: tanta paura ma nessuna conseguenza. A Modena e Ferrara, dopo la conta delle vittime, una notte con migliaia di sfollati
In Emilia la terra continua a tremare. La giornata di oggi è stata caratterizzata da continue scosse di assestamento: questa mattina alle 4,05 è stato registrata la prima di magnitudo 6, con epicentro a 36 chilometri a nord di Bologna, tra le province di Modena e Ferrara. Ingenti i danni, soprattutto al patrimonio artistico. Dopo poche ore sono arrivate i primi bilanci ufficiali, aggiornati a questo pomeriggio: 7 morti e almeno tremila sfollati.

La scossa è stata avvertita distintamente anche a Genova e nel levante ligure, dove fortunatamente non si sono registrati feriti o danni di rilievo, solo tanta paura.

A questo link potete trovare la pagina di Protezione Civile Liguria dedicata al rischio sismico
Genova
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Attentato Brindisi: lutto cittadino a Genova e in migliaia in piazza per dire "no"

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Attentato Brindisi: lutto cittadino a Genova
e in migliaia in piazza per dire "no"
Attentato Brindisi: lutto cittadino a Genova
e in migliaia in piazza per dire "no"
Dopo l'ordigno ordigno eplosivo che stamattina ha ucciso una ragazza di 16 anni ferendo altre 10 persone davanti a una scuola, reazioni in tutt'Italia. Nel capoluogo ligure si sono radunati molti giovani, lavoratori con le bandiere sindacali, cittadini e rappresentanti delle istituzioni
Dopo l'ordigno ordigno eplosivo che stamattina ha ucciso una ragazza di 16 anni ferendo altre 10 persone davanti a una scuola, reazioni in tutt'Italia. Nel capoluogo ligure si sono radunati molti giovani, lavoratori con le bandiere sindacali, cittadini e rappresentanti delle istituzioni
Migliaia di persone a De Ferrari hanno risposto all'appello del Tavolo della Pace e rilanciato dal tam tam dei telefonini e del socialnetwork: dalle 17,30 la piazza principale di Genova ha cominciato a riempirsi di gente, soprattutto giovani e lavoratori, con bandiere delle sigle sindacali e di Libera, invadendo prima i gradini e poi lo spiazzo davanti a Palazzo Ducale, e riempiendo via via i vuoti verso la fontana e quelli laterali. Fra i primi il sindaco uscente Marta Vincenzi, che ha dichiarato il lutto cittadino facendo abbrunare le bandiere di Palazzo Tursi e degli edifici pubblici cittadini; i dirigenti della Fiom e della Camera del lavoro di Genova, quelli dell'Anpi.
Poi molti ragazzi boy scout nelle loro divise, tantissimi giovani, i due candidati sindaci Marco Doria (nonostante la febbre alta) del centro sinistra ed Enrico Musso della lista civica sostenuta dal Terzo polo che da domani si sfideranno nel ballottaggio per le elezioni comunali; vecchi e (probabili) nuovi consiglieri comunali; amministratori regionali, rappresentanti di istituzioni e dell'associazionismo.

Nessun intervento ufficiale ma un minuto di silenzio per ricordare le vittime del brutale attentato
di stamattina a Brindisi, davanti alla scuola professionale “Francesca Laura Morvillo–Falcone”, in cui ha perso la vita, per lo scoppio di un ordigno costituito da tre bombole di gas collegate tra loro, la sedicenne Melissa Bassi col ferimenti di altre dieci persone, di cui alcune in modo grave.

A Brindisi proprio oggi doveva arrivare la carovana antimafia e l'istituto scolastico Morvillo si era distinto più volte per le sue posizioni a favore della legalità. La bomba è esplosa alle 7,45, ma il timer trovato nei pressi della scuola segnava dieci minuti dopo, le 7,55, segno evidente che la bomba è esplosa in anticipo. In ogni caso, nell'ora in cui le studentesse - sono infatti in maggioranza ragazze che frequentano la scuola tecnica specializzata nella moda - stavano per entrare, come che la strage fosse stata cercata.

Nel primo pomeriggio è arrivato in città il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, che ha presieduto il Comitato per la Sicurezza e l'Ordine pubblico, mentre poco dopo è giunto anche il ministro dell'interno Cancellieri. Molti sono coloro che propendono per un attentato di origine mafiosa, anche se altre voci si levano a favore dell'escalation terroristica. Ma ancora sembra presto per formulare ipotesi fondate.

«Ancora una volta - ha dichiarato Marta Vincenzi - ci troviamo in piazza a dire un forte no», riferendosi alla manifestazione di giovedì scorso per la gambizzazione dell'ad di Ansaldo Adinolfi rivendicata Federazione anarchica informale-Cellula Olga. «Sono molto preoccupata - ha continuato il sindaco uscente di Genova - che accadano cose di questo tipo proprio in questo momento in cui il Paese è scosso da molti problemi e la politica accusa una debolezza particolare. Bisogna alzare molto il livello di guardia. Certo questi attentati cadono in un periodo caratterizzato da tornate elettorali. A Brindisi ha vinto il centro sinistra e nelle città vicine ci sono ballottaggi in corso. Al momento è impossibile fare qualunque ipotesi sulla matrice della bomba. Se non è stata la mafia è stato qualcuno molto interessato a farle tirare su la testa. Se fosse terrorismo penso che lo scopo sarebbe sempre destabilizzare il Paese, e non oso nemmno pensarci... mi auguro che in ogni caso chi indaga arrivi presto a scoprire la verità».

Per il segretario della Camera del lavoro genovese Ivano Bosco, «ci ritroviamo in piazza 3 giorni dopo esserci stati per il ferimento dell'ing. Adinolfi e ancora una volta ci pare che la risposta democratica sia venuta grazie ai sindacati, all'associazionismo. Durante due fasi elettorali il Paese è stato sconvolto, noi non possiamo dire nulla sulla matrice di questo attentato e anche il ministro Cancellieri ha usato cautela e prudenza, ma è da sperare che non rimangano zone buie come è successo in analoghe occasioni 30-40 anni fa».

In piazza anche i due candidati che nei prossimi due giorni andranno al ballottaggio per le comunali a Genova, Marco Doria ed Enrico Musso.

Il primo ha sottolineato «il carattere inaudito di quanto è avvenuto, che nelle modalità si allontana da quanto finora siamo stati abituati a vedere in questo Paese e, senza voler fare illazioni di alcun tipo, richiama a tecniche di tipo orientale o ci riporta a un lontano passato che ricorda antichi attentati irlandesi. Non ci siamo abituati, è un fatto nuovo e per questo è chiaro che diventa più difficile dare giudizi e valutazioni. Ma quello che diventa immediatamente evidente è che è assolutamente necessario dare una risposta adeguata, e questa non può che essere quella della partecipazione dei cittadini, qualunque tipo di partecipazione, nelle piazze per opporsi alla violenza di qualunque matrice e alzare un muro per fermarla, e durante le elezioni per esercitare un diritto di democrazia e dare una risposta in questo modo a chi volesse cercare di creare uno scollamento con le istituzioni per indebolirle».

Per Enrico Musso «sembra evidente che siamo di fronte a un'impennata di follia omicida e violenta per la quale serve reagire in tutte le piazze, in tutte le città in tutte le regioni, in tutto il Paese». Per Musso non ci sono collegamenti diretti tra mafia e terrorismo ma una «sincronia che può mettere in crisi gli apparati dello Stato. La situazione di crisi e di disagio sociale che sta vivendo il Paese può rappresentare un humus che può favorire il fenomeno terroristico e mafioso».

L'europarlamentare del Pd Sergio Cofferati, considera invece poco significatico il fatto che le modalità usate per l'attentato (una bomba che cercava la strage in una scuola) sia considerata anomala per le organizzazioni mafiose, che finora non hanno mai colpito a caso e stanno attente a non perdere il "consenso" sul territorio con azioni gratuite (le mafie, se di mafie si tratta, non spoarano mai a caso, perché «la storia insegna che molte cose che sono cominciate come anomalie hanno finito per diventare normali aprendo nuove fasi di comportamento».

Infine, per la Regione Liguria, una dichiarazione dell'assessore Sergio Rossetti, che ha parlato di gesto vile che colpisce al cuore le forse più sane della nostra società, i giovani. «Un gesto che è frutto di una barbarie che tenta di ridurre al silenzio chi da anni è in prima linea nella lotta contro la mafia e tutti i terrorismi. Se gli assassini - ha aggiunto Rossetti, assessore alle politiche giovanili, oltre che al Bilancio - pensano di poter colpire lo Stato e tutte le forze che da anni si impegnano per la legalità si sbagliano. Potrebbe non essere un caso infatti che sia stata colpita  proprio la scuola di Brindisi che ha vinto il primo premio dell'edizione del concorso sulla legalità e si stava preparando alla celebrazione dei 20 anni dalla strage di Capaci, a testimonianza di un impegno che non può andare perduto e che deve essere raccolto da tutti noi».
Genova
presidio de ferrari per brindisi, foto gianfranco sansalone
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GIANFRANCO SANSALONE

Genova dice "No al terrorismo" Rosi Bindi: «L’esercito non serve»

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Genova dice "No al terrorismo"
Rosi Bindi: «L’esercito non serve»
Genova dice "No al terrorismo"
Rosi Bindi: «L’esercito non serve»
La città e le istituzioni unite in risposta all'attentato che ha colpito Roberto Adinolfi. Il corteo è partito dal monumento dedicato a Guido Rossa e ha raggiunto De Ferrari dove più di tremila persone hanno seguito le orazioni ufficiali. L'intervento di Marta Vincenzi
La città e le istituzioni unite in risposta all'attentato che ha colpito Roberto Adinolfi. Il corteo è partito dal monumento dedicato a Guido Rossa e ha raggiunto De Ferrari dove più di tremila persone hanno seguito le orazioni ufficiali. L'intervento di Marta Vincenzi
Genova, ancora una volta, scende compatta in piazza per dire a voce forte “No al Terrorismo”. La grande manifestazione contro la violenza che in questi giorni ha risvegliato l’incubo degli anni di piombo ha richiamato moltissimi cittadini.

In piazza, dove campeggia lo striscione "Genova unita contro il terrorismo", si sono raccolte circa tremila persone, tantissime le personalità scese per manifestare, rappresentate tutte le istituzioni locali tra cui Camera di Commercio, Confindustria, Ansaldo, tutti i sindacati, Legambiente. Moltissimi i cittadini accorsi al presidio, memori delle efferatezze degli anni 70.

Molte le personalità intervenute; Marta Vincenzi, sindaco di Genova ha preso la parola per prima, per l'orazione ufficiale: «Ringrazio Genova per esserci, per aver reagito, abbraccio Adinolfi e tutti i lavoratori di Ansaldo, realtà forte della nostra città, e che deve continuare a esserlo. Le istituzioni sono a fianco dei lavoratori, portatori di una cultura operaia che è alla base della nostra città. Questo patrimonio ci ha permesso di uscire dagli anni bui del terrorismo. Genova è stato il centro simbolico di quegli anni. Guido rossa, l’operaio ucciso, ha rappresentato la legalità, il come bisogna reagire. Con il suo esempio e con ilsuo sacrificio ci ha salvati. Dobbiamo allontanarci da certe ideologie che non hanno come precondizione etica la sacralità della vita. Non rinunceremo mai alla critica, ma bisogna cambiare attraverso la via democratica».

Subito dopo, Massimo Coco, figlio di Francesco, vittima del piombo del terrorimo, ha letto il nomi di tutte le vittime degli anni di piombo sottolineando come ci sia il bisogno di rifiutare anche il gergo dei terroristi. «Non si dice "gambizzato": la legge ha nomi precisi per questi reati, che sono aggressioni, lesioni gravi e gravissime, tentati omicidi. Non dimentichiamo che tra le vittime c'è chi porta un'invalidità permanente».

Segue l'intervento del delegato di Ansaldo Energia, Renato Parodi: «Ricordiamo a quei delinquenti che noi non siamo partigiani, ma comunque siamo figli e nipoti di quegli uomini che ci hanno consegnato un paese libero e democratico. La risposta è nella politica e nel sindacato».

Antonio Pastorino, delegato Ansaldo Pastorino ha ricordato Pertini che disse: «Non armate le vostre mani ma il vostro cuore per portare avanti la bandiera della Democrazia».
È stato letto il messaggio del giornalista Enzo Costa:«Oggi bisogna esserci perché una pistolettata ad una gamba è una ferita per tutti».

Ha chiuso la giornata l'intervento del vice presidente della Camera dei Deputati, Rosi Bindi:«Non sarà l’esercito che combatterà il terrorismo, ma la partecipazione democratica. Tanti anni fa ne siamo usciti senza mai sospendere i diritti dei cittadini, con la Costituzione in mano. La sfida oggi è esercitare autorità nel rispetto delle persone: momenti come il G8 sono stati esempi negativi di come l’arbitrio delle forze dell’ordine e del potere vadano contro l’amore e la libertà».

Il lungo pomeriggio della mobilitazione contro il terrorismo, in reazione alla gambizzazione dell’ad di Ansaldo Nucleare Adinolfi, è incominciato in Largo XII ottobre, presso il monumento dedicato a Guido Rossa. Quasi un migliaio i manifestanti: presenti tutte le principali sigle sindacali, Cgil, Uil e Cisl, oltre alla Fiom, Silp e ai principali esponenti politici della città.

Sabina Rossa, figlia di Guido ha sottolineato come sia importante che la politica intraprenda una strada di riforme, rispondere alla sete di giustizia: «Ognuno deve fare la sua parte,  se la politica non risponde si crea un terreno fertile per ideologie degenerative. Noi  oggi siamo qui perché crediamo che i terroristi siano i nemici della democrazia e dei lavoratori».

Claudio Burlando, governatore della Regione Liguria ha ricordato come «sia necessario reagire subito con fermezza: i tempi sono cambiati rispetto agli anni di piombo, chi fa terrorismo non ha più il seguito di un tempo ma ugualmente può fare danni enormi. Oggi i numeri sono diversi, ma non deve essere diversa l’attenzione con cui la società civile deve rispondere».

Il corteo, dopo qualche minuto di raccoglimento, si è diretto a De Ferrari per le orazioni ufficiali: in testa lo striscione dei tre sindacati con scritto a caratteri cubitali "No al terrorismo". Dietro quello dell'Anpi che recitava "Genova non dimentica, ora e sempre Resistenza". Anche una delegazione di Emergency ha partecipto alla manifestazione, seguita dall'Arci.

Genova
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Ducale: dopo Brindisi programma modificato per lutto, nuove iniziative

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Ducale: dopo Brindisi programma
modificato per lutto, nuove iniziative
Ducale: la festa cambia per il lutto di Brindisi
Completamente ristrutturato e restaurato, è diventato il “Palazzo della Cultura” e dal 18 al 20 maggio festeggia assieme alla città il proprio compleanno. I primi due giorni sono dedicati alle scuole e ai ragazzi.
Completamente ristrutturato e restaurato, è diventato il “Palazzo della Cultura” cittadino e dal 18 al 20 maggio festeggia assieme alla città il proprio compleanno. I primi due giorni sono dedicati alle scuole e ai ragazzi.
Per la prima volta in Italia è stata colpita la scuola.
L’orrore per l’attentato di Brindisi, per la morte di una giovane studentessa e per i feriti ha trovato già oggi pomeriggio una ferma risposta della società civile genovese.
Quanto accaduto in tutti i suoi risvolti più oscuri e tragici, porta però a modificare profondamente il carattere del programma di domani.
Porto Antico e Palazzo Ducale in accordo con il Comune di Genova sospendono in segno di rispetto e di lutto i percorsi musicali in città e lo spettacolo serale dei fuochi d’artificio.
Rimane invece il programma rivolto ai bambini, ai giovani, le letture teatrali con la convinzione che la cultura, la partecipazione di cittadini siano uno degli antidoti più forti alla violenza  e  alla diffusione della paura.
E anche per questo nel corso del programma verranno inseriti tanti momenti di riflessione civile.
Alle 18.00, nell’Atrio di Palazzo Ducale, prima dello spettacolo “Valzer”, si terrà  a cura dell’ARCI la lettura di testi per ricordare i vent’anni dalle stragi di Capaci e di via D’Amelio.
Il logo della Carovana antimafia, nato a seguito delle due stragi, sarà visibile per tutta la giornata sullo schermo all’interno del Palazzo
.


(Sabato 19 maggio 2011)

* * *

Venerdì 18 maggio vengono proposti numerosi laboratori didattici e concerti musicali a cura del Conservatorio Paganini. La serata è dedicata ad un evento speciale: la presentazione del lip dub – una nuova forma di video che prevede l'uso di una telecamera in piano sequenza – realizzato per questa occasione da circa 250 giovani genovesi guidati da un regista professionista. Seguirà una grande festa per tutti i ragazzi animata da giovani dj e vari gruppi musicali

Sabato 19 maggio è in programma il ReMida day, ispirato quest’anno al tema “Intrecci” con esplicito riferimento al Palazzo come luogo di incontri, scambio di idee e di cultura. La giornata ReMida Day è dedicata al riuso dei materiali di scarto. Oltre ai vari laboratori artistici creativi sul tema del riciclo, nel grande atrio del Palazzo vengono realizzate dai ragazzi, sotto la guida di un’artista scenografa, grandi installazioni con vari tessuti.

Il 20 maggio a partire dalle ore 10 i genovesi potranno ripercorrere 20 anni del loro passato grazie a installazioni video sulla storia recente di Ducale e Porto Antico, dai restauri alle inaugurazioni, dagli eventi più significativi alle mostre più importanti. L'iniziativa è organizzata in collaborazione con RAI Liguria. Alle 11 si esibirà la Banda di Piazza Caricamento e inizieranno le visite guidate gratuite al Palazzo a cura dell’Associazione degli Amici dei Musei Liguri e di Palazzo Ducale e degli studenti del Liceo Linguistico "Grazia Deledda" nell'ambito del progetto "Apprendisti Ciceroni" del FAI. L’architetto Giovanni Spalla e il fotografo Gianni Ansaldi parleranno alle 12 sul tema "I marmi giustiziati. Il ritorno a Palazzo delle statue monumentali dei Doria";  nel pomeriggio spazio al teatro e alla musica con lo spettacolo "La Parata di Pinocchio" a cura del Teatro della Tosse (ore 15), "Pimpa e Cappuccetto Rosso" per la regia di Giorgio Gallione e a cura del Teatro dell’Archivolto (ore 16) e letture teatrali affidate al Teatro Stabile di Genova (ore 16.30).
Alle 17.30 inaugurazione della mostra Mario Giacomelli. Un maestro della fotografia del Novecento. Duecento immagini compongono questa grande antologica, curata da Sergio Casoli con Ettore Buganza, che propone un viaggio straordinario nell’arte di uno dei più importanti fotografi italiani. Imperdibile alle 18.30 lo spettacolo "Valzer": attori e danzatori su altissimi trampoli riempiono gli spazi di Palazzo Ducale sulle note romantiche dei valzer di Puccini e Strauss.
Si chiude alle 19 con l’immancabile brindisi di Compleanno a cura di Mcafè.
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Vent'anni di mostre e cultura Lo scrigno prezioso della città

Cronaca...in città
Vent'anni di mostre e cultura
Lo scrigno prezioso della città
Uno scrigno prezioso 
per la città e la Liguria
Tante mostre. E poi incontri, festival, presentazioni di libri, seminari, attività didattiche per bambini e un’attenzione costante per la creatività giovanile. Palazzo Ducale per l’intensa programmazione è diventato, a partire dalla sua riapertura vent’anni orsono, il centro culturale cittadino per eccellenza. 
Tante mostre. E poi incontri, festival, presentazioni di libri, seminari, attività didattiche per bambini e un’attenzione costante per la creatività giovanile. Palazzo Ducale per l’intensa programmazione è diventato, a partire dalla sua riapertura vent’anni orsono, il centro culturale cittadino per eccellenza. 
Tante mostre. E poi incontri, festival, presentazioni di libri, seminari, attività didattiche per bambini e un’attenzione costante per la creatività giovanile. Palazzo Ducale per l’intensa programmazione è diventato, a partire dalla sua riapertura vent’anni orsono, il centro culturale cittadino per eccellenza. Nei suoi splendidi saloni e negli spazi espositivi, teatro della gloriosa storia della Repubblica di Genova, sono stati protagonisti intellettuali di livello internazionale e i genovesi – ma non soltanto essi, vista la crescita dei flussi turistici – hanno potuto ammirare capolavori di artisti come Picasso, Balla, De Chirico, Wahrol, Tintoretto, Caravaggio, Van Dyck, Strozzi e tanti altri ancora.

Sono state oltre cento le mostre nell’arco di questi venti anni, da piccole a straordinarie, ma tutte entusiasmanti. Da ricordare, anche per il suo valore simbolico, la grande festa per il Capodanno del 2000 con la mostra di El Siglo de Los Genoveses aperta fino all’alba, e poi le grandi esposizioni e il fermento del 2004 quando Genova è stata Capitale Europea della Cultura.

Dal 2008 – anno in cui la Palazzo Ducale S.p.A. si è trasformata in Fondazione per la Cultura, ereditando capitale, concessione, gestione, struttura operativa e marchio – si sono realizzate tre mostre che hanno superato i 150mila visitatori: Fabrizio De André. La mostra, Mediterraneo. Da Courbet a Monet a Matisse, Van Gogh e il viaggio di Gauguin. Cinque esposizioni hanno raggiunto dai 25 mila ai 50mila visitatori: Lucio Fontana. Luce e colore, Henri Cartier-Bresson. Russia, Otto Hofmann. La poetica del Bauhaus, L’Africa delle Meraviglie, Race. Alla conquista del Polo Sud.
Ma l’attività espositiva di Palazzo Ducale ha varcato anche i confini “genovesi”: la mostra su De André è stata protagonista in altre quattro sedi nazionali consentendo non soltanto il recupero dell’investimento iniziale, ma anche la produzione di un utile.

Il record assoluto di tutti i tempi per Genova è stato stabilito da Van Gogh e il viaggio di Gauguin, la mostra più “gradita” in Italia dal gennaio 2012, che ha chiuso con 346.025 visitatori.
Ma Palazzo Ducale non è stato soltanto un contenitore di mostre straordinarie consolidando l’immagine di Genova e della Liguria a livello nazionale e internazionale. Una parte importante della sua mission è stata – ed è tuttora – la promozione della crescita culturale della città, sviluppata in collaborazione con i soggetti pubblici e privati del territorio, dai Teatri all’Università, dai Musei agli Istituti di ricerca alle altre Fondazioni culturali. Un centro di ideazione che in questi anni ha prodotto cultura per un numero crescente di cittadini.

Da ricordare i grandi festival annuali, quello Internazionale di Poesia, il Festival della Scienza e più semplicemente quello, ormai di fama mondiale, del Pesto. In questi anni il Palazzo si è aperto al confronto e al dibattito con una forte presenza internazionale di scrittori, storici, sociologi e uomini di cultura sui temi della contemporaneità e delle trasformazioni della società.

Da Palazzo Ducale hanno preso l’avvio manifestazioni, incontri e rassegne divenute appuntamenti annuali ricorrenti, premiati dal grande afflusso di pubblico. Le tre edizioni de La Storia in Piazza hanno visto la partecipazione di oltre 64 mila persone. E poi il crescente successo di iniziative come Mediterranea. Voci tra le sponde, Le Religioni, Lezioni di Storia, Ai confini della mente, Come cambia la Terra e tante altre, dimostra come Palazzo Ducale, nella convinzione che la qualità culturale può e deve essere accessibile a tutti, abbia saputo intercettare una domanda diffusa di conoscenza, di approfondimenti, in una parola di Cultura proveniente dalla cittadinanza e dal territorio.

Il risultato di questo impegno è stato la realizzazione di oltre 900 iniziative culturali, conferenze, incontri, rigorosamente a ingresso libero.
Insomma un bilancio dei primi vent’anni più che lusinghiero.
facciata del ducale su piazza matteotti
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